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Sanità: il Consiglio "apre" il confronto

creato da Ufficio Stampa
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ultima modifica 28/07/2011 16:04

Ospiti il Governatore Chiodi e il manager Asl Varrassi

 



 


Sei ore di dibattito nell’ultimo Consiglio prima della pausa estiva. A tenere banco, ieri sera, la sanità declinata nelle sue molte accezioni: quella economica con il bilancio finalmente tornato in pareggio, quella strategica con il piano di riorganizzazione della Asl teramana, quella del diritto alla cura del cittadino con le preoccupazioni, rappresentate in alcuni degli interventi, per: liste d’attesa, mobilità passiva, funzionamento del 118 e dei Pronto soccorso, futuro dei presidi prefiferici.

Una seduta aperta, quella di ieri sera, che ha registrato gli interventi dei protagonisti istituzionali, del mondo professionale, di quello sindacale a partire dal Governatore Gianni Chiodi fino al direttore generale della Asl, Giustino Varrassi i quali, oltre a relazionare hanno risposto ai quesiti arrivati dai consiglieri e dagli ospiti: hanno partecipato alla seduta aperta ai rappresentanti dei sindacati dei medici (Fimg, Cimo, Anao) il presidente dell’ordine, Cosimo Napolitano, i rappresentanti sindacali degli operatori della sanità - Marcattili della Cgil è intervenuto a nome della triplice – il presidente del Comitato ristretto dei Sindaci, Maurizio Brucchi oltre ai primi cittadini di Atri – Gabriele Astolfi; di Giulianova, Francesco Mastromauro, di Pineto, Luciano Monticelli il presidente dell’Unione della Val Vibrata, Alberto Pompizii. Fra i presenti, inoltre, i consiglieri regionali Claudio Ruffini, Berardo Rabbuffo e Giuseppe Di Luca oltre all’assessore Giandonato Morra.


Ampio spazio al dibattito anche per la scelta di non intervenire sia del presidente del Consiglio, Mauro Martino, sia del presidente Valter Catarra – che si sono limitati a un breve cenno di saluto - in maniera da lasciare spazio alle riflessioni dei consiglieri e degli ospiti.

Il debito sanitario è in pareggio e il “baratro” è stato evitato. Questo il tema sul quale si è soffermato a lungo il presidente Chiodi nonché Commissario per la Sanità. Il piano di rientro era assolutamente necessario “per sbloccare i fondi per gli investimenti, per evitare nuove tasse agli abruzzesi, per evitare sanzioni”. Senza “il pareggio, non un atto ragionieristico ma una scelta politica peraltro impopolare perché lede interessi e privilegi che in questa regione hanno alimentato una zona grigia della politica e dell’amministrazione pubblica, oggi non potremmo fare nessuna delle cose che chiedete” ha detto Chiodi ieri sera snocciolando alcune cifre: “gli abruzzesi sono arrivati a pagare 200 milioni di tasse l’anno solo per la sanità su un totale di 327 milioni. Grazie al risanamento del bilancio già dalle prossime settimane arriveranno dal Governo 250 milioni per gli investimenti”. A chi aveva sostenuto che “il pareggio era il minimo che ci si potesse aspettare” il Governatore replica “Intanto da 40 anni a questa parte, sono il primo che l’ha fatto, sono il primo, nella storia di questa Regione, che lascerà meno debiti di quanti ne ha trovati”.
E sugli investimenti e sul futuro della sanità questa volta teramana, Giustino Varrassi, ha offerto alcuni spunti: “Ho ereditato una Asl dove da un decennio vi erano unità complesse senza un primario o con primari a scavalco; non c’erano i dipartimenti; una Asl dove si spendono 6 milioni e 800 mila euro per le convenzioni per il servizio del 118  - a l’Aquila con il triplo dei Comuni se ne spendono 2 milioni e 200 mila - ma ci sono alcune sedi dove, dati alla mano, si effettuano 6 interventi l’anno. Per migliorare questo servizio occorre intervenire con progettualità ed è mia intenzione lavorare alla creazione di un Dipartimento dell’Emergenza. Con la riorganizzazione aziendale sono stati nominati i primari, con la convenzione con l’Università dell’Aquila, a costi di assoluta convenienza ci assicuriamo professionalità e personale medico. Ho ristabilito la legalità creando dipartimenti e nominando dei responsabili. Per fare un esempio, da oggi, le gare d’appalto saranno il frutto di decisioni condivise e corali”.
E ancora: “ Al pronto soccorso di Teramo arriveranno 11 mezzi e altrettanti infermieri; abbiamo sostituito 300 precari con personale a tempo indeterminato, abbiamo fatto concorsi per 31 medici e ne potremo fare altri 22 nel 2012. Stante i vincoli di legge non possiamo fare di più ma tutto questo è stato possibile solo grazie ai conti rimessi in ordine. A Teramo ripariamo due sale operatorie mentre sono in corso i lavori di ristrutturazione delle sale operatorie di Sant’Omero”.

I Sindaci

Luciano Monticelli (Pineto). “Sull’Utic all’ospedale di Atri non faremo un passo indietro, continuremo ad essere in prima fila per difendere il San Liberatore, un ospedale che è stato un fiore all’occhiello e che rischia di essere svuotato”

Gabriele Astolfi (Atri): “I problemi del San Salvatore datano già qualche anno e i problemi di cui parla Monticelli arrivano da lontano ma allora non ho visto questa mobilitazione. Il San Salvatore non è solo l’Utic, è molto di più ed è un ospedale dove si registra una mobilità attiva”.

Francesco Mastromauro (Giulianova): “Esiste il rischio che la tutela della salute sia subordinata a logiche puramente finanziarie. Che gli enti preposti alla salute si trasformino, che si apra un vulnus. I numeri, però, concretamente delineano i problemi: 315 giorni di attesa per una risonanza; 179 per una mammografia; il centro di nutrizione, ortopedia e Sert a Giulianova sono a rischio declassamento”.

Maurizio Brucchi (Teramo): “Da medico prima ancora che da Sindaco difendo l’operato di Chiodi e Varrasi: gli unici che hanno deciso di mettere mano con coraggio al sistema sanità. E’ del tutto inutile avere sotto casa un ospedale se poi non funziona e infatti il paziente sceglie di andare altrove. Gli ospedali, garantiti a tutti i servizi di base, devono essere diversificati”.
 

I Consiglieri provinciali

Roberto Verrocchio (PD) “Il pareggio della sanità pesa quasi tutto sulle spalle di quella teramana. E’ sotto gli occhi di tutti il degrado sia qualitativo che quantitativo dei servizi sanitari. Liste d’attesa improponibili, pronto soccorso che scoppiano, servizi territoriali carenti, riduzione delle postazioni 118. A questo punto vogliamo sapere qual è la programmazione, qual è la strategia”
Aurelio Tracanna (UDC): “Il Governatore Chiodi deve fare una sintesi delle istanze che arrivano dal territorio: ci vuole confronto. La politica non deve entrare nella gestione ma ci deve dire qual è il suo progetto sulla rete ospedaliera della provincia teramana. Non vogliamo corre il rischio di assistere ad una lunga agonia”.
Raimondo Micheli (PDL). “L’azione commissariale sta iniziando a dispiegare i suoi effetti positivi grazie al senso di responsabilità di tutto il governo regionale, abbiamo molto da fare. L’obiettivo è quello di un nuovo modello di sanità provinciale con un presidio di eccellenza supportato da presidi satellite che svolgano un compito di filtro, di supporto per la lungo degenza, di chirurgia di basso impatto”.
Mauro Sacco (Italia dei valori): “La nostra ASL, la più virtuosa di tutte quelle abruzzesi, non ha contratto debiti, non può continuare a pagare il progressivo deterioramento dei servizi sanitari.Tale situazione, essendo straordinaria richiede interventi straordinari: chiediamo quindi al Presidente Chiodi che se ne faccia carico trovando le risorse necessarie per ridare alla sanità provinciale il rinnovamento delle strutture, le dotazioni tecnologiche ed il personale adeguato tali da permettere a tutti gli addetti ai lavori di operare con serenità ed ai cittadini di avere prestazioni efficaci ed efficienti”

Teramo 28 luglio 2011
 

 

IN ALLEGATO GLI INTERVENTI INTEGRALI, SEZIONE IN AGGIORNAMENTO CON GLI INTERVENTI CHE DEVONO ANCORA PERVENIRE

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