Consiglio provinciale. D'Agostino si dimette da capogruppo del Pd, a prendere il suo posto è Renzo Di Sabatino
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- ultima modifica 03/10/2012 15:59
La seduta del Consiglio provinciale si apre con l’avvicendamento a capogruppo del PD tra i consiglieri Ernino D’Agostino e Renzo Di Sabatino. “Una decisione maturata da tempo – spiega il capogruppo uscente, D’Agostino, nel motivare le sue dimissioni – e motivata da impegni personali non compatibili con l’assiduità di lavoro che questo ruolo comporta. Dopo cinque anni da presidente della Provincia e tre da capogruppo del principale partito d’opposizione in questa assise credo anche sia ora di favorire il naturale ricambio. Al nuovo capogruppo Renzo Di Sabatino un in bocca al lupo affettuoso e naturalmente tutta la mia collaborazione per il nuovo ruolo”.
Testimone raccolto dal neocapogruppo del Partito Democratico, Di Sabatino, che ha ringraziato D’Agostino per il lavoro svolto: “un politico retto ed onesto un vero esempio da seguire di questi tempi
Parole di apprezzamento per il capogruppo uscente sono state pure espresse dal presidente Catarra: “una stagione di cambiamenti che in politica fa sempre bene ma con D’Agostino, su posizione opposte, abbiamo senz’altro condiviso la passione per quello che facciamo” dal capogruppo del PDL di recente insediamento, Flaviano Montebello, dai consiglieri Giuseppe Di Febo, Robert Verrocchio e Raimondo Micheli.
Il consigliere dell’Idv, Mauro Sacco, ha illustrato la sua interrogazione al presidente della Provincia in merito al mancato rinnovo del contratto, alla fine del mese di giugno 2011, da parte della società Teramo Lavoro alla ex dipendente Rosella Gabrielli.
“Ci sono stati anche ulteriori sviluppi della vicenda – dichiara Sacco -, il giudice del lavoro con un’ordinanza del 2 agosto scorso imponeva la reintegra della dipendente sul posto di lavoro, un provvedimento che avrebbe dovuto essere accolto, invece a quanto risulta Gabrielli percepisce lo stipendio dal 2 agosto ed è ancora in attesa di essere reintegrata”.
“La vicenda attiene aspetti gestionali della società – risponde il presidente Catarra -, l’amministrazione provinciale non può che limitarsi ad esprimere indirizzi e direttive alla società, e certo non si occupa dei singoli casi di assunzioni o rinnovi contrattuali. Nel caso specifico esiste una vertenza in corso di cui si attendono gli esiti legati al giudizio di merito”.
Presentato dal consigliere del PD, Robert Verrocchio, un ordine del giorno sul futuro dei servizi di oncologia nella Asl di Teramo. “In contrasto con gli atti di programmazione della Regione – illustra Verrocchio –, che sancivano il mantenimento dei dipartimento oncologici di Teramo, Chieti e Pescara, il direttore generale della Asl di Teramo ha soppresso il 18 febbraio scorso il dipartimento oncologico e reintegrando l’Oncologia nel dipartimento di Medicina una decisione inaccettabile che ha causato gravissimi disagi agli utenti, soprattutto per la perdita di continuità assistenziale”.
Sull’argomento hanno replicato prima il presidente Catarra e poi il capogruppo del Pdl, Flaviano Montebello: “tutta la vicenda è stata chiaramente spiegata dai vertici della Asl; i disagi, questi cui si fa riferimento nell’interrogazione, sono limitati al periodo ad un ristretto periodo estivo ed è una situazione che si ripete ogni anno e da anni quando alcuni reparti vengono accorpati per garantire ai dipendenti di godere delle ferie contrattuali”.
Il Consiglio provinciale ha, infine, votato all'unanimità un ordine del giorno sul riordino delle Province. Proposto dal Pd, dopo una breve sospensione dell'assise, i capigruppo consiliari si sono accordati su un testo comune che, fra le altre cose, stigmatizza l'ipotesi uscita dal Cal "minoritaria che divide la comunità regionale e produce tensioni istituzionali e sociali.
Teramo, 2 ottobre 2012