Verso la definizione del nuovo quadro della rete scolastica provinciale
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- ultima modifica 13/12/2011 17:27
Nove le autonomie soppresse. Ora le proposte saranno esaminate in Commissione consiliare.
Oggi secondo incontro del tavolo tecnico interistituzionale per comporre il nuovo quadro della rete scolastica provinciale. Il dato certo è la soppressione di nove autonomie scolastiche, come da indicazione ministeriale. Nel pomeriggio, alle ore 16, le proposte sanno esaminate dalla Commissione consiliare sulla Pubblica Istruzione. Il Piano, infatti, dovrà essere approvato in consiglio, nella seduta del 16 dicembre. “La razionalizzazione – spiega l’assessore al ramo, Giuseppe Antonio Di Michele – è stata fatta d’accordo tra le parti attraverso i tavoli tecnici. Allo stato attuale siamo riusciti a ridurre a nove le dirigenze e ci potrebbero essere anche ulteriori riduzioni, che ci consentirebbero di utilizzare le “eccedenze” a favore delle zone interne, come Castelli, Torricella e Civitella del Tronto, in ragione dell’indiscusso patrimonio di valore storico e culturale che rappresentano per l’intera provincia.”
L’accordo, quindi contemperando le istanze politiche e tecniche, queste ultime raffigurate dalla proposta presentata dall’Ufficio scolastico provinciale, è stato raggiunto sui seguenti accorpamenti:
1. Pineto: meno una dirigenza tramite accorpamento tra direzione didattica e istituto comprensivo, su richiesta congiunta di Comune e dirigente scolastico;
2. Martinsicuro: meno una dirigenza tramite accorpamento tra Istituto Pertini e Istituto comprensivo di Villa Rosa, su richiesta presentata dal dirigente scolastico;
3. Giulianova: meno una dirigenza tramite accorpamento tra Direzione 1° Circolo e Scuola media “Pagliaccetti” e tra Direzione 2° Circolo, Scuola media Bindi e Annunziata;
4. Roseto: meno una dirigenza, tramite accorpamento tra direzione 1° Circolo, scuola media “D’Annunzio” e Cologna Spiaggia, e tra direzione 2° circolo e scuola media “Romani”;
5. Sant’Egidio: c’è una sostanziale convergenza sulla proposta di istituto “omnicomprensivo” (dall’accorpamento tra ITI, Istituto comprensivo e direzione didattica di S. Egidio);
6. Isola-Colledara: una sola dirigenza ad Isola;
7. Nereto-Sant’Omero: una sola dirigenza a Nereto;
A queste si aggiungano le due o tre dirigenze in meno su Teramo capoluogo. Qui restano ancora i principali nodi da sciogliere, in particolare sull’accorpamento del circolo didattico “S. Giorgio” all’Istituto comprensivo “Savini-San Giuseppe” e del 1° circolo Noè Lucidi alla scuola media “Zippilli”. Altra proposta dibattuta è quella dell’accorpamento Villa Vomano-Cellino-Cermignano (secondo la proposta tecnica dell’USP), per la quale invece l’intendimento dell’Amministrazione è quella di chiedere una deroga per le aree interne per Cellino-Cermignano, così come anche per Torricella Sicura, Civitella del Tronto e Castelli. Invariate, sempre secondo la proposta dell’Ufficio scolastico, le situazioni dei plessi di Bellante e Campli, per le quali, stando ai numeri, si profila la reggenza.
In sede di tavolo tecnico, si è parlato anche di indirizzi scolastici: “Qui l’orientamento generale – prosegue l’assessore Di Michele – è quello di contrastare la mobilità passiva fuori Provincia, in particolare verso San Benedetto e Pescara, che riguarda circa 2mila e 800 studenti. La strategia, che deve essere esaminata in commissione e in consiglio, potrebbe essere quella di creare tre grandi poli attrattori, attraverso la proposta di una pluralità di indirizzi concentrati sui tre principali centri: Teramo, Giulianova e Roseto”. Si va verso il via libera, in sostanza all’indirizzo musicale (non configgente con il Braga, è stato osservato, perché quest’ultimo relativo alla formazione post-diploma) e sportivo per il classico di Teramo e in Scenografia per il Liceo artistico; i licei di Roseto e Giulianova, invece, dovranno confrontarsi per l’ottenimento degli indirizzi richiesti, rispettivamente l’alberghiero (da Roseto) e il turistico e classico-linguistico (da Giulianova). Lantino Romani ha fatto presente che “la qualità dell’offerta formativa non è data dalla quantità” e quindi l’opportunità di effettuare delle scelte, anche confortate dalle iscrizioni, nei corsi e negli indirizzi di cui viene chiesta l’attivazione.
Teramo, 13/12/2011