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Urbanistica. Variante al Piano regolatore di Ancarano: primo esame da parte della Provincia Minore consumo di suolo e riqualificazione dell’esistente .

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pubblicato 22/01/2018 14:13

 

 

Teramo 22 gennaio 2017. La Commissione per la pianificazione territoriale ha dato il suo preliminare parere alla variante generale di assestamento del Piano regolatore esecutivo del Comune di Ancarano. La Commissione ha sancito la preliminare compatibilità delle scelte urbanistiche rimandando il parere definitivo ad alla richiesta di una serie di adeguamenti. La variante nasce dall'esigenza del Comune di dare una risposta alle richieste di molti cittadini di eliminare parte delle aree edificabili presenti nel piano vigente e alle richieste d'inserimento di nuove e limitate aree nelle località capoluogo, Casette, Madonna della Carità e Tronto.

Ancarano, foto Maurizio Anselmi (archivio Provincia)

Inoltre, viene previsto un complessivo intervento per la riduzione dell'uso del territorio rispetto al piano vigente; in particolare la riduzione delle aree residenziali, una consistente riduzione delle aree turistico-ricettive, l'eliminazione delle aree PRUSST ed anche una riduzione delle aree artigianali ed industriali.

 

Infine, nelle intenzioni del Comune, il nuovo strumento sarebbe funzionale alla riqualificazione urbanistica dell'esistente costituendo uno strumento di salvaguardia, di rivitalizzazione e di sviluppo del territorio non ancora occupato. La Commissione ha chiesto al Comune di sostanziare meglio l’analisi riguardante il dimensionamento residenziale, di dotarsi di alcuni standard urbanistici (salvaguardia delle aree ripariali negli ambiti edificabili, individuazione dei nuovi ambiti da assoggettare a rischio geologico, aggiornamento delle aree agricole di rilevante interesse economico); di precisare alcuni aspetti normativi. Solo dopo aver esaminato i richiesti adeguamenti e le necessarie modifiche, la Provincia potrà esprimere il definitivo parere di compatibilità al Piano territoriale di coordinamento provinciale in seguito al quale il Comune potrà approvare il nuovo Piano Regolatore Esecutivo.

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