Trivellazioni: le Province chiedono un incontro a Chiodi. Secco no ad ogni ulteriore attività estrattiva a terra e a mare
creato da Ufficio Stampa
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- ultima modifica 02/03/2010 16:33
Insieme contro la cosiddetta “petrolizzazione” della regione Abruzzo. Per motivi ambientali, per “rispettare la vocazione di un territorio”. Ma anche per motivi economici : “ nessun indotto potrebbe compensare la perdita certa di interi comparti legati all’agricoltura, alla pesca e soprattutto al turismo”.
Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Pescara, gli assessori all’ambiente delle Province costiere, Francesco Marconi (Teramo); Mario Lattanzio (Pescara) e Eugenio Caporrella (Chieti) hanno sottoscritto un documento con il quale “esprimono netta contrarietà ad ogni ipotesi di ulteriore attività estrattiva a terra e mare” sottolineando che “problematiche collegate a questa vicenda rappresentano una priorità assoluta”.
Le Province, quindi, si apprestano a sollecitare un incontro al governatore Gianni Chiodi al quale chiederanno: ”di concordare iniziative politiche, istituzionali ed eventualmente legali, da intraprendere insieme”.
“La costa, i Comuni che affacciano sul litorale, le colline sulle quali si produce olio, vino e prodotti agricoli di eccellenza, l’attività ittica e quella turistica sarebbero irrimediabilmente compromessi da un’attività estrattiva come quella che è possibile ipotizzare dalle richieste delle società petrolifere” ha affermato il teramano Francesco Marconi, promotore dell’iniziativa. Le attività produttive e la salvaguardia dell’ambiente possono: “sicuramente convivere – ha detto l’assessore Caporrella - ma non in questo caso. La vicenda del Cento Olii ci insegna che quando cresce l’attenzione delle compagnie petrolifere diminuisce quella di altri investitori. L’Abruzzo non se lo può permettere”. Un capitale ambientale “troppo grande, siamo accomunati dal mare Adriatico e dalle sue risorse” ha sottolineato Mario Lattanzio, della Provincia di Pescara: “Questa è una battaglia che ci vede molto uniti”.
Eugenio Caporrella ha tenuto a specificare che l’assenza dell’Aquila non va “assolutamente letta come un’esclusione; semplicemente in questo momento sta vivendo una condizione troppo particolare e noi facciamo la battaglia per tutto il territorio abruzzese”.
Pescara, 2 marzo 2010