Teramo Lavoro. Firmato l'accordo con i sindacati. Catarra "Sul futuro pesano tutte le incertezze sul ruolo e sul funzionamento delle Province ma c'è il nostro impegno politico".
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- ultima modifica 23/12/2011 12:40
Tutti i dati sulle assunzioni della società in house
Sottoscritto ieri sera il verbale di accordo fra i sindacati e l’amministratore delegato della Teramo Lavoro, Venanzio Cretarola, che sancisce la prosecuzione dei contratti fino al termine della fase di avvio d’impresa – giugno 2012 – e stabilisce che, nel frattempo, venga “avviata una fase di selezione/concorso connessa all’auspicata assegnazione di commesse pluriennali e relativi affidamenti”. L’accordo fa seguito all’atto di indirizzo approvato dalla Giunta il 20 dicembre e rivolto ai dirigenti della Provincia ai quali si chiede di porre in essere “i disciplinari di servizio con la società Teramo Lavoro per dare continuità ai servizi e proseguire i rapporti di lavoro”.
Le procedure e le modalità di selezione verranno esaminate dal tavolo sindacale che tornerà ad incontrarsi il 13 gennaio, tavolo al quale ha assicurato la sua presenza, su richiesta dei sindacati, il presidente Catarra.
Prima del tavolo con Teramo Lavoro, il Presidente ha incontrato i rappresentanti sindacali – Monia Pecorale per la Cgil, Fabio Benintendi e Americo Maccioni per la Cisl, Cesare Matè della Uil oltre alla RSA – per una disamina complessiva della società in house anche alla luce del Decreto 201/2011 che sancisce la fine delle Province quali enti elettivi e ne delimita le funzioni da qui alla scadenza naturale.
“L’Unione delle Province si opporrà a questo disegno antidemocratico e anticostituzionale e presenterà ricorsi alla Corte Costituzionale– ha esordito Valter Catarra – allo stato, però, esistono diversi elementi di incertezza normativa: l’aspetto più controverso è quello riguardante la possibilità che le Province possano assumere impegni pluriennali con tutto quello che ne consegue sul piano della programmazione”.
L’atto di indirizzo ai dirigenti, ha spiegato Catarra, rappresenta l’esplicitazione della “nostra ferma volontà politica di dare continuità all’esperienza di Teramo Lavoro anche in questa situazione di incertezza” e si è reso necessario, ha sottolineato Catarra “anche indirizzare i dirigenti considerato il clima che si è creato fra illazioni e denunce. La magistratura può fare serenamento il suo lavoro a noi preme che si possa faccia tutto quanto è possibile per garantire i servizi e rispettare gli impegni assunti con sindacati e lavoratori nell’accordo di luglio”.
Così come si legge nel verbale di accordo sottoscritto ieri sera “tutto il personale è stato inserito al lavoro…..con contratto a termine per le necessità connesse all’avvio dell’attività d’impresa mediante avviso pubblico con procedura d’urgenza, compatibilmente con le norme vigenti in materia, e ciò al fine di garantire la continuità dei servizi erogati, con le procedure poste in essere dalla società così come concordate nell’accordo sottoscritto dalle parti il 21 giugno 2010”.
Il presidente Catarra ha illustrato ai sindacati i dati riguardanti il numero delle assunzioni Teramo Lavoro “visto che su questo abbiamo letto molte imprecisioni”.
La Teramo Lavoro ha “selezionato 110 persone – ha spiegato Catarra sottolineando che tutti i dati sono facilmente riscontrabili dal sistema informatico dell’ente che registra, per obbligo di legge, tuttte le tipologie di rapporto con l’ente – di questi 92 avevano avuto un precedente rapporto con la Provincia, ben prima del 2009 e del nostro insediamento, attraverso rapporti che si sono ripetuti negli anni sotto diverse forme e in diversi settori: collaborazioni, tirocini, consulenze, partite Iva, stage. Dei 18 selezionati fra coloro che non avevano avuto precedenti esperienze con la Provincia, 4 hanno avuto carattere appunto “temporaneo” di due mesi; 3 sono i contratti della struttura di gestione centrale di Teramo Lavoro”
“Quella di quaranta nuovi assunti - ha chiosato il Presidente - di cui abbiamo letto in questi giorni è una vera falsità, tanto più odiosa perché legittimata da chi conosce bene queste persone, a differenza di me, per averle scelte e mantenute nell’ente in una situazione di totale precariato per anni e che oggi finge di non conoscerle per accreditare la tesi che Teramo Lavoro è il carrozzone politico di questa amministrazione, una tesi smentita dai numeri e dai datii. La nostra unica preoccupazione è stata quella di garantire i servizi e di mantenere i livelli occupazionali seguendo percorsi di legge e sempre concordati con i sindacati”.
Teramo 23 dicembre 2011