Teramo Lavoro: Catarra replica al Fli
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- ultima modifica 29/11/2011 19:36
“Esattamente come abbiamo sempre affermato pubblicamente e ufficialmente, la Provincia non paga l’amministratore delegato della Teramo Lavoro, Venanzio Cretarola, che trae il suo compenso dall’attività professionale che svolge per i progetti del Fondo sociale europeo. Non è certo un mistero e sicuramente non è una scoperta: lo abbiamo detto noi" così il presidente Valter Catarra in risposta alle domande poste dal coorinamento provinciale del Fli, oggi, in conferenza stampa.
"Cretarola non è nemmeno un dipendente della Teramo Lavoro - precisa il Presidente - ma un collaboratore a progetto della società in house, una figura prevista anzi obbligatoria nella gestione dei progetti del Fondo sociale europeo. Questa stessa funzione, prima della costituzione di Teramo Lavoro, veniva assolta da un altro collaboratore a contratto che per anni ha percepito circa 5 mila euro al mese: molto più di Cretarola. Ora, per quanto riguarda la presunta incompatibilità fra la figura di amministratore delegato e di collaboratore o dipendente della stessa società, la questione è stata ampiamente sviscerata sotto il profilo giuridico e amministrativo con numerosi pareri che confortano le nostre scelte; scelte che non solo non arrecano alcun danno ma sono economicamente vantaggiose per l’amministrazione e per il cittadino. una volta si alza un polverone su questioni formali e marginali attaccando un’esperienza che, concretamente, ha salvato un centinaio di posti di lavoro.
Se non fosse stata creata Teramo Lavoro cosa avrebbero fatto i precari della Provincia? E perché quando si parla di precari li si continua ad associare, in maniera volutamente mistificatoria, alla mia amministrazione quando, ormai è stato acclarato in tutte le sedi dirimenti, nessuno avrebbe potuto stabilizzarli? Quindi, senza Teramo Lavoro, questi giovani e meno giovani precari non avrebbero avuto alcuna chance. E’ paradossale che il fuoco di fila contro Teramo Lavoro arriva da chi il precariato l’ha creato e da chi dovrebbe avere tutto l’interesse, nella difesa di servizi e posti di lavoro, a non sollevare continuamente cortine fumogene che hanno solo un obiettivo politico: screditare l’amministrazione Catarra a prescindere dalla realtà. Una cosa è certa: a questa amministrazione, politicamente, avrebbe giovato molto di più rimandare tutti a casa e oggi gioverebbe chiudere Teramo Lavoro. Se la difendiamo è perché siamo convinti sia stata una buona scelta, perfettibile come tutte le cose, ma sicuramente da salvaguardare.”
Teramo 29 novembre 2011