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Società "in house" e precari: "Gravissimo e scorretto il comportamento dei sindacati" afferma il presidente Catarra

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ultima modifica 01/02/2010 16:21



Gravissimo, incomprensibile e scorretto: un comportamento che equivale ad una unilaterale rottura del tavolo delle trattative. Le dichiarazioni a mezzo stampa dei rappresentanti sindacali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil in merito alla costituzione di una società in house da parte della Provincia, hanno suscitato la reazione “indignata” del Presidente Catarra.

Non è ammissibile che dopo un incontro concluso anche con un loro eplicito assenso all’ipotesi di costituzione di una società strumentale con l’accordo di rinviare ad un successivo appuntamento gli approfondimenti sulle tipologie di servizi da affidare, le organizzazioni sindacali rilascino alla stampa dichiarazioni fondate su una profonda distorsione dei fatti e della normativa vigente” afferma Catarra che aggiunge: “è inaccettabile che i sindacati facciano scaturire da una iniziativa che nasce dall’obiettivo prioritario della valorizzazione del ruolo “pubblico” dei servizi, fantasiose ipotesi di “privatizzazione”, condite anche da misteriose insinuazioni sui settori che sarebbero esternalizzati”.

Al centro della riunione con i sindacati, che si è svolta venerdì scorso, vi erano le problematiche connesse al personale a tempo determinato impegnato in diversi settori dell’ente; personale “ereditato” dalle precedenti amministrazioni e sulla cui possibilità di assunzione a tempo indeterminato esistono precise limitazioni legislative e di bilancio.: “la promessa di stabilizzazione fatta dalla Giunta D’Agostino era totalmente illusoria come tutti, sindacati compresi, ben sanno”.

Vorrei sottolineare che mentre noi ci interessiamo innanzitutto dei servizi ai cittadini e della sorte dei precari – continua il Presidente – i sindacati hanno esplicitamente sostenuto la irrealizzabile stabilizzazione di una parte di questi ultimi, lasciando in secondo piano soprattutto i Cococo”.

Nell’ambito di un Piano di razionalizzazione e riduzione delle numerose e “in alcuni casi insostenibili” partecipazioni societarie attivate dalle precedenti amministrazioni, la Giunta sta valutando la possibilità di costituire una società strumentale, cosiddetta in house, che la normativa equipara “ad un servizio stesso dell’ente”.

ll suo obiettivo primario sarebbe quello di migliorare i servizi attraverso un utilizzo ottimale delle risorse europee, nazionali e regionali e rappresenterebbe l’unica strada possibile per continuare a garantire gli attuali livelli occupazionali. In assenza di un dialogo o di un confronto basato sulla correttezza e sul rispetto reciproco, e a questo proposito mi aspetto un chiarimento da parte dei dirigenti provinciali del sindacato, riteniamo inutile ed improduttivo continuare ad offrire la nostra aperta disponibilità”: conclude il Presidente.

Teramo 1 febbraio 2010

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