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Il discorso del Presidente D'Agostino al Presidente della Repubblica

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ultima modifica 24/04/2025 13:15

Eccellentissimo Presidente,

sono felice di rivolgerLe, a nome della Provincia di Teramo e dell’intera comunità provinciale, il più caloroso saluto, ringraziandoLa per averci onorato con la Sua visita e con la Sua attenzione.

Quanto più la visita è stata attesa, tanto più la cittadinanza e le Istituzioni locali hanno apprezzato la Sua sensibilità.
Grazie, Presidente, per essere oggi con noi !

Grazie inoltre, Presidente, per il conferimento alla Provincia di Teramo della Medaglia d’oro al valor civile per il contributo reso alla Resistenza e alla Liberazione : un riconoscimento che ci riempie di orgoglio e rappresenta la più grande onorificenza per i meriti storici dell’antifascismo teramano e per le tradizioni democratiche della nostra gente.
Una targa presso il Palazzo della Provincia renderà solenne questo momento.

La Sua presenza ci riempie di orgoglio.
Certo di interpretare i sentimenti della generalità dei cittadini teramani, voglio manifestarLe la più profonda gratitudine per il modo in cui, nel corso del Suo mandato, ha saputo fare della più Alta Carica dello Stato un punto di riferimento forte ed autorevole per riaffermare ed inverare i valori della Costituzione Repubblicana, per sostenere l’identità nazionale (rilanciando, soprattutto fra le nuove generazioni, l’amore per la Patria) e , nel contempo, per rendere il nostro Paese sempre più protagonista nella costruzione di quello straordinario progetto di futuro rappresentato dall’Unione Europea, orizzonte entro il quale collocare le prospettive economiche, sociali e civili dell’Italia.

Quanto abbiamo apprezzato ed amato, in questi anni, i Suoi interventi e i Suoi richiami, rivolti tanto ai cittadini quanto ai rappresentanti delle Istituzioni !
Nelle alterne e complesse vicende del sistema politico italiano, vi era senz’altro bisogno di una bussola che non si limitasse ad assicurare con rigore il rispetto delle regole costituzionali, assolvendo con imparzialità l’alta funzione demandata al Capo dello Stato, ma sapesse interpretare le esigenze più impellenti del Paese e richiamare tutti ad una chiara assunzione di responsabilità.

Come non ricordare, Signor Presidente, i Suoi ripetuti ed accorati inviti ad attuare con coerenza i principi di un federalismo equo e solidale, che non metta in discussione la coesione nazionale ed esalti, al tempo stesso, la funzione delle Autonomie Locali (dei Comuni, delle Province, delle Comunità Montane).
Come non evidenziare, Signor Presidente, la Sua volontà di visitare entro il mandato tutte le Province d’Italia.
E’ il segno di una grande consapevolezza istituzionale e culturale.
E’ il punto di vista di chi conosce il proprio Paese, la sua storia , le sue risorse e potenzialità.

Siamo convinti infatti che l’esaltazione del ruolo delle Autonomie, sacrificato in troppe occasioni sull’altare del vecchio centralismo statale e di nuovi centralismi regionali, sia l’antidoto più forte a visioni che, sotto le mentite spoglie del federalismo o della devolution, in realtà mettono a rischio l’unità del Paese e fondamentali diritti di cittadinanza, universalmente riconosciuti e scolpiti nella Costituzione.

Da questo punto di vista, va sottolineato che la Provincia di Teramo è fra le più attive (in stretto rapporto con l’Unione delle Province Italiane, con l’ANCI, con l’UNCEM) nel chiedere, nell’ambito della politica economica nazionale e dei processi di riforma istituzionale, la revisione di norme e di scelte che rischiano di comprimere fortemente il ruolo degli Enti Locali e di limitarne, in misura inaccettabile, la capacità di rispondere ad essenziali esigenze della collettività .
Sono stati già compressi in questi ultimi anni l’offerta di servizi ai cittadini, nonchè gli investimenti per le infrastrutture e per la promozione di uno sviluppo rispettoso dell’ambiente e in grado di creare lavoro.
Particolarmente colpite sono state le politiche sociali, rivolte al vasto mondo del disagio. La crisi del Welfare è misurabile ogni giorno, nel rapporto di ognuno di noi con centinaia di cittadini in difficoltà e nelle segnalazioni di quel vasto mondo del volontariato e del non-profit che , anche in Provincia di Teramo, è un autentico esercito, perennemente mobilitato (con i suoi valori di pace, solidarietà, promozione civile) per rendere migliore il mondo.

La nostra, Presidente, è una Provincia dinamica, moderna, che sta investendo sul futuro.
Una Provincia nella quale, nel corso dei decenni, una imprenditoria endogena ha generato un vasto tessuto produttivo costituito da Piccole e Medie Imprese, che costituisce la più alta concentrazione di attività industriali della Regione e non a caso ha consentito di dar vita al più esteso Distretto Industriale del Centro-Sud del Paese : un risultato, questo, reso possibile anche dall’affermazione del metodo della concertazione fra tutti gli attori sociali ed istituzionali e dal successo di esperienze di programmazione negoziata come il Patto Territoriale della Provincia di Teramo.
Una Provincia nella quale, anche grazie allo straordinario patrimonio ambientale e storico-culturale (dalle splendide spiagge insignite dalle Bandiere Blu al Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, dai Centri Storici alle produzioni tipiche), si concentrano i due terzi dei flussi turistici dell’intera Regione.
Una Provincia che vanta Centri di formazione e di ricerca di assoluta eccellenza, a partire da un Ateneo Universitario in forte espansione e da un Istituto Zooprofilattico che ha assunto crescenti funzioni nel contesto nazionale ed internazionale.
Una Provincia che non conosce, al di là di singoli e comunque tragici casi di cronaca, fenomeni di diffusione della criminalità organizzata e che, anche grazie alla preziosa ed efficace azione delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, fa registrare un buon livello di sicurezza e di qualità della vita.
Una Provincia che ha saputo promuovere la sua vocazione europea e le relazioni internazionali, tanto da darmi attualmente l’onore e l’onere di presiedere una Associazione (l’Arco Adriatico- Ionico ) che aggrega 13 Province costiere dell’Adriatico centro-meridionale, impegnate a promuovere ed attuare i progetti di cooperazione transfrontaliera e transnazionale.

Si potrebbe dire, allora, che tutto va bene ?
Non è così, purtroppo.

La congiuntura economica ed alcuni fattori di criticità del nostro sistema produttivo (specie nei settori manifatturieri maggiormente esposti alla concorrenza internazionale) stanno creando situazioni di particolare difficoltà alla nostra industria e il Consiglio Provinciale, d’intesa con l’insieme degli attori sociali ed istituzionali, ha di recente promosso , sulla base di una concreta strategia, la cosiddetta “Vertenza Teramo”, rivolta sia al Governo Regionale sia agli interlocutori nazionali.
Tale iniziativa si è già tradotta nell’avvio, con la presenza del Comitato per l’Occupazione guidato dall’On. Borghini , di uno specifico Tavolo di confronto riguardante l’industria e l’economia teramana.

Vi è, inoltre, lo storico problema del completamento della dotazione infrastrutturale del nostro territorio, il quale – lo diciamo senza mezzi termini- è stato fortemente penalizzato rispetto ad altre realtà territoriali.
Le infrastrutture viarie, ferroviarie, logistiche, tecnologiche costituiscono un fattore determinante per lo sviluppo sostenibile del territorio.
Gli Enti Locali, fra questi la Provincia (nell’esercizio dei compiti di coordinamento e di pianificazione territoriale), hanno saputo in questi anni disegnare un preciso disegno strategico.
Ci siamo anche fatti carico di gravosi oneri di progettazione degli interventi.
Spetta ora ai fondamentali interlocutori (dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti all’ANAS) offrire le risposte concrete che la collettività teramana attende da tanto tempo; gli avanzamenti e le nuove intese maturate nell’ultimo periodo lasciano sperare in risultati positivi, concretizzabili in tempi certi.

Il quadro infrastrutturale è stato aggravato tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005 da eventi atmosferici di eccezionale portata, che hanno prodotto conseguenze pesanti sia sulla qualità della vita di tanti cittadini sia sulle attività produttive.
Basti dire che sulla sola viabilità provinciale (170 frane, tante strade interrotte) i danni stimati ammontano a circa 25 milioni di Euro. Ebbene, nonostante il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ha riconosciuto alla Regione Abruzzo lo stato di emergenza, non sono state ancora attivate procedure in grado di garantire sostegni concreti e finanziamenti straordinari per aiutarci ad affrontare tale situazione.

Naturalmente, Presidente, le risposte tanto attese dai cittadini teramani non Le chiediamo al Capo dello Stato.
Sappiamo che altri sono gli interlocutori istituzionali con i quali confrontarci, in un’ottica di programmazione, di concertazione e di cooperazione interistituzionale : un’ottica che –lo sappiamo- Le è molto cara.

Ci piace pensare, però, che la Sua graditissima ed autorevole presenza a Teramo possa aiutarci ad evidenziare i problemi e , al tempo stesso, le nuove e grandi potenzialità di una Provincia che , pur essendo una piccola realtà geografica ed amministrativa, ha alle sue spalle grandi tradizioni democratiche, testimoniate dalla Medaglia che da oggi ci onora, ed ha saputo nel tempo proporre un originale modello di sviluppo e di progresso sociale (sostenuto nel contempo dall’intraprendenza e dalla solidarietà).
Ci piace pensare che la Sua visita rappresenti per le Istituzioni e per le forze vive della società teramana lo sprone più forte a continuare la nostra migliore storia e ad incamminarci con coraggio lungo le vie dell’innovazione e del futuro.

Nel rinnovare il saluto della comunità provinciale, voglio augurarLe , Presidente, di continuare a svolgere la Sua Alta Carica con il rigore, l’autorevolezza, la passione civile che tanto hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell’Italia in Europa e nel mondo intero.
La preghiamo di essere ancora guida morale ed istituzionale per gli amministratori locali e di continuare a dare impulso al progresso e al rinnovamento del nostro Paese.

Grazie, Presidente !

 


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