Raccolta funghi: "E' difficile condividere una scelta che aumenta da 30 a 130 euro i costi per il cittadino. Noi avevamo proposto 60 euro" afferma l'assessore Di Michele
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- ultima modifica 14/06/2011 17:31
. La decisione spetta comunque alla Regione che legifera in materia e che è stata investita della questione
In merito alle richieste di alcuni Comuni dell’area montana, che ieri in conferenza stampa hanno rivendicato il diritto di applicare gli “usi civici” ai raccoglitori di funghi, l’assessore Giuseppe Antonio Di Michele, precisa il punto di vista della Provincia.
“La Provincia non può agire diversamente da quanto previsto dalla legge regionale che esclude la possibilità di imporre ulteriori contributi ai cittadini da parte di Comuni, Comunità Montane e amministrazioni separate. Attualmente i cercatori di funghi pagano 30 euro l’anno alla Provincia per avere il tesserino e noi quei soldi li usiamo per organizzare quei corsi la cui frequentazione è obbligatoria per il rilascio. Comprendo le ragioni dei Comuni della montagna per i quali la raccolta funghi può rappresentare un introito e non vogliamo nemmeno entrare nel merito della questione degli usi civici ma non ci dimentichiamo che in mezzo ci sono i cittadini che oggi pagano 30 euro e che, secondo i Comuni, arriverebbero a pagare 130 euro( 100 ai Comuni e 30 alla Provincia secondo l’ipotesi presentata dai Comuni interessati ndr) per andare a funghi nei boschi teramani. Una scelta difficile da condividere. Al tavolo delle trattative noi avevamo proposto di istituire un tesserino unico del costo di 60 euro da ripartire al 50% fra Provincia e Comuni. Una ipotesi che non è stata accolta: a questo punto ci siamo proposti come mediatori nei confronti della Regione che legifera in materia e che è l’unico ente titolato a modificare le attuali condizioni. Abbiamo organizzato un incontro fra l’assessore Mauro Febbo e i Sindaci siamo in attesa di decisione. Quale che essa sia noi naturalmente ci adegueremo”.
Teramo 14 giugno 2011