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Omicidio di Alba Adriatica: il vicepresidente Rasicci chiede alle comunità Rom di stigmatizzare quanto accaduto

creato da Ufficio Stampa
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ultima modifica 12/11/2009 14:38

Convocato il presidente regionale dell'associazione "RomSinti Opera Nomadi" Nazareno Guarnieri

La ferma condanna per quanto accaduto, lo sdegno e il dolore, la solidarietà alla famiglia. "Siamo di fronte ad un episodio imperdonabile e inammissibile, il secondo del genere nell'arco di pochi mesi, è il momento per le istituzioni di riflettere e intervenire" è il commento dell'assessore alle Politiche sociali, il vicepresidente Renato Rasicci, residente ad Alba Adriatica, dove due sere fa è stato ucciso Emanuele Fadini, morto in seguito ad una aggressione ad opera di cittadini di origine rom.

"Per evitare di innescare una spirale di violenza e di odio è indispensabile che la stessa comunità Rom stigmatizzi quanto accaduto e condanni con fermezza le azioni compiute dai suoi componenti" afferma il Vicepresidente che in queste ore ha avuto modo di incontrare sia i rappresentanti delle amministrazioni locali sia i cittadini: "E' una richiesta che rivolgo in maniera ufficiale alle associazioni che rappresentano la comunità Rom. Ora tocca a loro dare un segno tangibile di buona volontà condannando senza appello i comportamenti violenti e illegali".

Renato Rasicci, che questa mattina si è sentito anche con il prefetto vicario, Salvatore Marino, ha convocato per domani, in Provincia, alle ore 11, un incontro con il presidente regionale dell'Opera Nomadi RomSinti, Nazareno Guarnieri, con l'intenzione di chiedere un impegno in questo senso.

"La nostra massima attenzione, in questa circostanza così delicata e drammatica, deve essere tesa a recuperare un clima sociale più sereno, individuando, nel contempo, una serie di iniziative per assicurare quello che i cittadini chiedono da molto tempo: un maggiore controllo del territorio e un'attività di prevenzione tesa a emarginare gruppi, attività e comportamenti illegali e violenti. Non può essere considerato un semplice caso il fatto che quattro mesi fa un altro giovane, Antonio De Meo, ha perso la vita dopo essere stato aggredito da un Rom. Ci sono tutti i segnali di un preoccupante degrado sociale".

Teramo 12 novembre 2009

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