"Lettere di uno stolto agli scienziati del mondo" per recuperare il Polittico di Jacobello del Fiore
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- pubblicato 26/04/2017 13:46
Con il progetto “Arte per l’Arte” e in collaborazione con il circuito Acs, il Lions Club di Teramo si è avviato nella ricerca di risorse economiche per interventi urgenti indirizzati alla salvaguardia ed al recupero dei tesori a maggior rischio di degrado, da ultimo il polittico di Jacobello del Fiore (XV secolo), custodito in Cattedrale, che rappresenta un elemento distintivo per il suo valore storico, artistico e culturale.
Per finanziare il progetto di restauro, che richiede un impegno economico superiore a 30.000 euro, il Club ha promosso lo spettacolo teatrale di Giuseppe Sollazzo “Lettere di uno stolto agli scienziati del mondo", in programma al Teatro Comunale di Teramo il 5 maggio, ore 21.
Di questo si è parlato oggi in Provincia allla conferenza stampa presieduta dal Presidente del Lions Club di Teramo Michele Capomacchia alla presenza del Sindaco facente funzione Mirella Marchese e del presidente della Provincia Renzo Di Sabatino.
L’auspicio del Presidente Capomacchia è che: "la risposta dei cittadini all’iniziativa sia alta e interpreti una prova di orgoglio e una dimostrazione di partecipazione attiva rivolta alla conservazione della memoria storica".
Lo spettacolo: Lettere di uno stolto agli scienziati del mondo - parla del nostro presente, della difficoltà a realizzare i propri desideri, dello scarto tra passione e talento. Un catalogo di aforismi, un delirio scenico capace di parlarci di noi, una galleria di immagini filtrate attraverso lo sguardo degli ultimi, degli esclusi, dei bambini, di coloro chiamati a misurarsi con un destino non sempre benevolo. “Nella violenza dei nostri tempi il teatro, considerato come scuola di emozioni, può contribuire a rendere il mondo abitabile. La barbarie non si combatte soltanto con le armi della logica; per affrontare la complessità del mondo l’uomo deve essere capace di avere un’immaginazione narrativa, deve riuscire a mettersi nei panni dell’altro, deve riuscire ad immaginare storie diverse dalla sua”.
L’autore e regista Giuseppe Sollazzo: Sollazzo lavora da quarant’anni in ambito teatrale e da circa vent’anni alterna spettacoli cosiddetti tradizionali a messe in scena senza parole, o con poche parole, avvalendosi di attori professionisti e non professionisti.
Dopo Il giorno in cui ci siamo incontrati e non ci siamo riconosciuti del 2014, il drammaturgo e regista torna nuovamente ad una originale messinscena siffatta.
Una preferenza di stile che nasce vent’anni fa, dopo uno spettacolo visto a Vienna in cui attori eccellenti si misuravano con il vocabolario del corpo, senza però fare i mimi, cioè senza usare la gestualità in maniera illustrativa.
Con parole o senza, il nodo del linguaggio è capire come può suggerire ciò che non può essere detto.
Bisogna attivare i motori dell’immaginazione, che permettono di comprendere ciò che non si comprende.
Biglietti prenotabili e acquistabili presso il botteghino del Teatro Comunale negli uffici dell'ACS, al costo di 20€ per i posti di platea e 15€ per quelli di galleria.
Telefono: 392 6604803; e-mail: info@acsabruzzo.it