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La Corte Costituzionale boccia l’abolizione delle Province. Catarra: “Due anni di caos che ci potevano essere risparmiati. Ora una riforma costituzionale per razionalizzare l’assetto di tutti gli enti territoriali”

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ultima modifica 04/07/2013 12:35

Sono le scorciatoie a generare costi impropri e il caos amministrativo: la vera questione è la riforma dello Stato e quella della Pubblica Amministrazione e l’abolizione delle Province non avrebbe risolto né l’uno né l’altro” così il presidente Valter Catarra commenta la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato – dichiarandoli incostituzionali  - sia l’articolo 23 del decreto salva-Italia che trasformava le amministrazioni provinciali in organismi di secondo livello sia  gli articoli 17 e 18 della spending review che disponevano la cancellazione di quelle con meno di 350mila abitanti e un’estensione di 2.500 chilometri quadrati.

Nel merito, Catarra sottolinea l’impegno in prima linea della Provincia di Teramo contro ambedue i provvedimenti assunti dall’allora Governo Monti: “Semplicemente, come abbiamo sempre sostenuto in tutte le sedi, anche quelle Europee, non si poteva fare: non si possono cancellare enti elettivi per Decreto, un esecutivo non può rimandare a casa eletti dal popolo.  Due anni di caos e di questo i cittadini non avevano davvero bisogno: non ci dimentichiamo che sulla base di presupposti completamente incostituzionali alle Province sono stati sottratti soldi e risorse per investimenti e servizi e che questo ha avuto effetti devastanti sul sistema impresa e su quello del welfare”.

Sono “doppiamente soddisfatto” afferma ancora il Presidente della Provincia di Teramo che due mesi fa ha vinto anche la battaglia contro il Ministero dell’Interno e quello delle Finanze vedendosi accolto un decreto ingiuntivo contro il Governo per circa 15 milioni di euro per debito pregressi nei confronti dell’ente: “come politico perché i tanto invocati tecnici si sono rivelati estremamente superficiali e fallaci, come semplice cittadino perché da subito mi sono opposto a scelte frettolose e demagogiche che sapevo non avrebbero migliorato affatto né la nostra democrazia né il nostro Stato e che, quindi, non avrebbero comportato alcun benificio  per i cittadini”.

Catarra, quindi, concorda con quanto affermato dal Ministro delle Riforme Istituzionali, Gaetano Quagliarello che sollecita una riforma costituzionale sull’intero Titolo V, in particolare per semplificare e razionalizzare l’assetto degli enti territoriali.

Teramo 4 luglio 2013

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