Il Salvaitalia toglie altri soldi alla Province e "azzera" i fondi per la manutenzione e i Centri per l'Impiego
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- ultima modifica 16/03/2012 14:52
L'Ente, virtuoso per la ristrutturazione dei costi, in quattro anni si è visto ridurre di circa 38 milioni di euro le risorse per il territorio: "Così non si tagliano i costi della politica, ma si uccide l'economia locale" afferma Catarra
Una Provincia molto virtuosa, che costa meno della media nazionale grazie ai risparmi operati e alla ristrutturazione della spesa ma che, considerati i tagli degli ultimi anni dello Stato e quelli, inaspettati, del decreto Salvaitalia, in quattro anni, ha ridotto di 38 milioni di euro le risorse destinate “non alla politica, ma ai cittadini, al territorio, alla comunità”.
E’ un quadro a tinte fosche quello dipinto stamattina dal Presidente Valter Catarra, che ieri era a Roma all’assemblea dell’Upi, e dall’assessore al bilancio, Davide Calcedonio Di Giacinto.
“All’inizio non ci volevamo credere e abbiamo aspettato la conferma del Ministero degli Interni e dell’Upi – ha esordito Di Giacinto – a bilancio chiuso e con un taglio già previsto di 4 milioni e 800 mila euro, è arrivata la notizia di un ulteriore taglio di 2 milioni e 150 mila derivante dalla manovra Salvaitalia”.
Nello specifico sono stati completamente azzerati i fondi per il personale dipendente dei Centri per l’Impiego (ex Ministero del Lavoro) 1 milione e 300 mila euro così come è stato azzerato il trasferimento per la manutenzione delle strade ex statali, oltre 1 milione di euro. Complessivamente, rispetto allo scorso anno, lo Stato, ha tolto alla Provincia di Teramo 6 milioni e 950 mila euro.
“Questi non sono tagli alla politica ma tagli ai cittadini e al territorio; gli enti locali rappresentano il 60% delle stazioni appaltanti e non c’è dubbio che questa manovra ha inferto un ferita mortale all’economia locale già fortemente provata” ha sottolineato il presidente Catarra che ha continuato: “le conseguenze negative degli atti assunti dal Governo si sommano con quelle, già drammatiche, di natura locale e specifica: i debiti fuori bilancio cui abbiamo dovuto far fronte e le calamità naturali degli utlimi due anni. I residui dei fondi Fas, 20 milioni di euro, quando arriveranno, rappresenteranno una goccia nel mare perché serviranno a coprire le somme urgenze, le somme gia spese da Comuni e Provincia mentre non è previsto nulla per i danni fatti al territorio e per il suo risanamento: e i dissesti che si stanno verificando, basta pensare al crollo dei versanti a Valle Castellana e a Intermesoli, sono lì a testimoniare di quanto vi sia bisogno di un piano, serio, incisivo e quindi economicamente congruente”. Le risorse “tagliate” alle Province, non vengono “spalmate” su altri enti locali, quindi, semplicemente, vengono sotratte al territorio e questo con ovvie conseguenze su servizi essenziali come la manutenzione delle strade.
Dove recuperare risorse? “Non c’è dubbio che non possiamo licenziare i dipendenti della Provincia così come non possiamo smettere di fare la manutenzione o di far fronte alle emergenze, quindi, ancora una volta dovremo operare dei tagli sui settori: ci ragioneremo nei prossimi giorni”.
L’assessore al Bilancio ha espresso il suo rammarico “anche perché in questi anni abbiamo fatto un lavoro importante proprio sulla ristrutturazione della spesa “.
La Provincia di Teramo “costa” al cittadino 147 euro pro-capite e restituisce (in servizi, investimenti etc etc) 139 euro pro-capite; il rapporto nazionale invece è di: 180 euro pro-capite di costo per 169 euro di servizi. “Siamo fra gli enti più virtuosi – ha detto Di Giacinto – abbiamo abbassato il limite di indebitamento da 10 a 8.7 e Monti ha spostato l’assicella a 8; abbiamo portato la spesa del personale al 38% e per la prima volta nel calcolo rientrano anche collaboratori e in house. Governare, pianificare, programmare così è davvero molto difficile”.
Residui Fas alluvione. Catarra ha annunciato che i residui dei Fas, 20 milioni di euro, destinatai alla provincia teramana per l’alluvione del marzo dello scorso anno, sono stati “deliberati” nella riunione pre-Cipe di qualche giorno fa. “Ci aspettiamo che vengano deliberati definitivamente la prossima settimana ma, attenzione, 13 milioni andranno ai Comuni, che sono con l’acqua alla gola, per coprire le somme urgenze. I rimanenti 8 milioni sono una goccia nel mare rispetto ai 46 milioni di danni, certificati, sulla rete viaria provinciale”.