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Il Consiglio discute delle interrogazioni della minoranza sulle indennità per "doppi incarichi" pubblici e sulla riorganizzazione dell'ente

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ultima modifica 19/05/2011 21:55

I

 

 

La “riduzione del costo degli apparati politici” alla luce della normativa introdotta nel luglio scorso è stata oggetto del primo punto all’ordine del giorno del Consiglio odierno con una interrogazione del consigliere dell’IDV, Riccardo Mercante, il quale ha chiesto di “conoscere se si sia provveduto a dare attuazione alla citata norma ….con particolare riferimento all’incarico dell’assessore Davide di Giacinto”.

 

A rispondere al quesito è stato lo stesso Valter Catarra il quale premettendo che “non è né la Giunta né il Presidente a doversi occupare di questioni meramente amministrative” ha informato sui passaggi compiuti dall’ente. “Considerato che la normativa non così chiara, che esistono situazioni molto diverse fra loro e che la norma riguarda decine di eletti in Abruzzo, non solo l’assessore Di Giacinto, il dirigente degli Affari Generali, Antonio Flamminj ha chiesto un parere al Ministero degli Interni, all’Upi e, di recente anche alla Corte dei Conti. Siamo in attesa di una risposta e naturalmente ci atterremo pedissequamente alle disposizioni che riceveremo”.

 

La riorganizzazione dell’ente è stata oggetto, invece, di un’interpellanza dei consiglieri di centrosinistra. “A distanza di due anni – ha affermato Ernino D’Agostino, capogruppo del Pd – non si riesce ad individuare un orizzonte temporale definito sulla riorganizzazione nonostante i ripetuti annunci. Il pensionamento e le dimissioni di dirigenti hanno creato un’oggettiva condizione di difficoltà per l’ente”. D’Agostino, quindi, ha sottolineato alcuni aspetti specifici quali gli accorpamenti dei settori “urbanistica, genio civile, edilizia e ambiente”; lo scorporo di altri – turismo, agricoltura e attività produttive -; la rotazione dei dirigenti e le strutture di staff.

 

Il presidente Catarra, respingendo l’accusa di immobilismo ha replicato: “così come l’abbiamo trovata la struttura non funzionava e, soprattutto, era assente, incompleto o irregolare il quadro regolamentare. Non abbiamo dovuto affrontare solo la riorganizzazione di settori; in questi due anni, anche alla luce di una normativa che nel frattempo ha modificato notevolmente il sistema di valutazione dei dirigenti e quello delle relazioni sindacali, abbiamo dovuto riformulare completamente regole e funzioni. Vale la pena di ricordare che i criteri generali di organizzazione risalgono al 1998 e quindi non è a noi che va rivolta l’accusa di immobilismo”.

 

In questi due anni, ha sottolineato il Presidente: “ci siamo sentiti accusare di tutto: che avremmo tagliato teste, che facevamo liste di proscrizione e altre facezie di questo genere. Non è accaduto nulla di tutto questo. Abbiamo ascoltato tutti: dipendenti, sindacati e dirigenti. L’ipotesi di riorganizzazione alla quale stiamo lavorando non è la migliore in assoluto ma è la migliore possibile stante la situazione di partenza”.

 

Nel merito, Catarra, ha ricordato che quella cui si fa riferimento è un’ipotesi tecnica; che “nonostante non sia un atto dovuto per legge la Provincia ha intenzione di dare alle organizzazioni sindacali informazione preventiva su tutto”; che “proprio in accoglimento delle osservazioni fatte durante l’iter la Giunta “ha intenzione di istituire uno specifico settore per l’Ambiente”; che il principio della “rotazione dei dirigenti” già approvato fra i criteri generali da parte del Consiglio “risponde ad una logica che privilegia merito e professionalità”.

 

Illustrato dal consigliere Giulio Sottanelli l’ordine del giorno sul “trasporto pubblico locale” che chiedeva alla Provincia un impegno verso la Regione Abruzzo per una “sollecita approvazione del Piano di trasporto pubblico, l’assegnazione di adeguati finanziamenti e la concertazione degli interventi di razionalizzazione”.

 

L’assessore Elicio Romandini, ricostruendo il lungo iter che ha portato all’elaborazione dei Piani di bacino regionale ha sottolineato che “inevitabilmente, in seguito al sisma del 2009 e poi e alla finanziaria del 2011, la proposta ha subito delle rimodulazioni e che a questo scopo sono state chieste indicazioni sia ai Comuni che alle società concessionarie”.

 

Il centrosinistra ha ritirato l’ordine del giorno accogliendo la proposta arrivata dal consigliere Flaviano Montebello (PDL) di invitare l’assessore regionale ai trasporti, Giandonato Morra a relazionare in commissione.

 

Teramo 28 maggio 2011


 

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