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Dal Tronto al Piomba: un "fondo" d'emergenza per sanare le criticità del territorio

creato da Ufficio Stampa
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ultima modifica 14/11/2011 16:05

L'Assessore Romandini chiederà alla Regione una diversa ripartizione dei fondi (1milione e 800mila euro) per sanare le situazioni d'emergenza determinate dalle recenti alluvioni. Gli interventi della Provincia sui torrenti Calvano, Cerrano e Borsacchio.

Lo stato delle aste fluviali e la questione della messa in sicurezza del territorio, emersa con drammatica chiarezza in seguito ai danni causati dalle alluvioni del’aprile 2009 e del marzo scorso, al centro della conferenza stampa convocata oggi dall’Assessore alla viabilità con delega i fiumi e alla difesa del suolo, Elicio Romandini, insieme all’assessore all’Urbanistica, con delega alla Protezione civile, Vincenzo Falasca, per tracciare un bilancio della situazione e fare ordine nel quadro delle competenze.

Una situazione complessa, che presenta numerose criticità ancora non risolte in quanto sarebbero necessarie molte più risorse, ma alle quali l’Ente sta cercando di far fronte, sia pure tra le lungaggini comportate dal rispetto degli iter burocratici, la frammentarietà dei progetti e delle competenze. Va ricordato, infatti, che la Provincia ha competenze residuali in materia amministrativa e di messa in sicurezza dei corsi d’acqua non espressamente riservati alle competenze regionali (tra queste ultime rientra anche il risanamento ambientale).

Allo stato attuale l’Ente ha sette interventi in concessione, in alcuni casi già ultimati, su altrettanti corsi d’acqua del territorio per un importo complessivo di circa 7 milioni di euro (fondi regionali).

“In seguito agli ultimi eventi calamitosi – spiega l’assessore Romandini -, si sono resi necessari ulteriori interventi urgenti per il riassetto delle aree a rischio idrogeologico. Per quanto riguarda i corsi d’acqua di nostra competenza, quelli che rivestono maggiori criticità, sia per la dimensione dei bacini, sia per la collocazione a ridosso di centri abitati, sono sicuramente i torrenti Calvano, Cerrano e Borsacchio. Su questi abbiamo concentrato la progettazione e messa in atto dei nostri principali interventi, anche con qualche anticipazione, di importo limitato, al fine di limitare il verificarsi di nuovi fenomeni alluvionali”.

L’assessore Romandini ricorda che sono stati ultimati e in fase di collaudo una serie di interventi per la riduzione del rischio idraulico per 1,5 milioni di euro che comprendono proprio il torrente Calvano e il torrente Cerrano, oltre al fosso Concio, fosso Marinelli e il torrente Foggetta (anch’essi di competenza provinciale) e, con un finanziamento di circa 700mila euro, il progetto esecutivo del 2° Lotto di sistemazione idraulica sempre del torrente Calvano, che era già pronto prima dell’alluvione. In seguito agli eventi del marzo scorso, è stato necessario un riadeguamento del progetto che, insieme ai tempi comportati dagli iter necessari ad acquisire le risposte dagli enti competenti, tra cui anche quella del Comune, hanno causato uno slittamento all’avvio dei lavori, che partiranno comunque entro la metà di dicembre.

Inoltre, per sanare la situazione del Calvano, l’Amministrazione provinciale si è attivata recuperando un residuo di 40mila euro, già destinati ripristino del tratto terminale cementato del torrente, sempre in seguito agli ultimi danneggiamenti subìti. Si tratta di un intervento che, in senso stretto, eccede le competenze dell’Ente (in quanto sui tratti ricadenti nei centri abitati sarebbero del Comune), ma che ugualmente l’assessore Romandini ha voluto mettere in campo, riservando una particolare attenzione proprio al comune di Pineto per le maggiori criticità oggettive riscontrate.

Altra situazione di criticità su cui la Provincia è intervenuta è quella relativa al torrente Borsacchio, al quale è stato destinato un cofinanziamento Regione-Provincia di circa 129mila destinato alla sistemazione e allargamento dell’alveo; in attesa dell’intervento risolutivo (che comporta il completamento delle procedure espropriative dei terreni limitrofi), anche qui ci si è mossi per far fronte all’immediato post-alluvione con un intervento di manutenzione straordinaria a monte della Statale 16. I lavori consisteranno nella pulizia del letto del fiume e nell’abbassamento della quota del fondo dello stesso.

“Gli interventi messi in atto – prosegue l’assessore Romandini – non bastano a sanare ovviamente tutte le criticità, come quella riscontrata sul Tordino dove, a causa della formazione di un isolotto ghiaioso, il corso del fiume si è pericolosamente spostato lungo la sponda destra. Proprio per far fronte a queste come ad altre piccole ma importanti situazioni, intendo chiedere alla Regione la possibilità di utilizzare un finanziamento in concessione di circa 1 milione e 800mila euro per sanare le urgenze riscontrate sul territorio”.

Questo ovviamente in attesa dei venti milioni di euro che dovranno venire dalla Regione attraverso apposita legge (residui Fas 2000/2006) per i danni causati dalle alluvioni nel Teramano, complessivamente documentati per circa 130 milioni di euro.

“Oltre alla necessità di far fronte all’emergenza– interviene l’assessore Vincenzo Falasca – dobbiamo muoverci sempre più nell’ottica della prevenzione; in quanto ciò che è avvenuto è evidentemente causato anche dalla forte pressione antropica esistente su alcune aree e dall’eccessivo consumo del suolo. Proprio oggi abbiamo convocato un incontro con i Comuni della Vibrata per condividere, sin nella fase iniziale, le scelte del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale, in quanto l’analisi delle criticità del suolo è punto di partenza imprescindibile per la sua messa in sicurezza e per le future scelte di sviluppo del territorio”.

Teramo, 14 novembre 2011

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