Conferenza scolastica: si cerca una soluzione condivisa per l'IPSIA "Marino"
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- ultima modifica 08/09/2021 09:00
Il Presidente sollecita una decisione comune e solidale ma lancia una provocazione: “Noi non abbiamo un problema di aule. Se il Comune, che con i suoi consiglieri di maggioranza ha partecipato alla protesta, trova una sede per il Falcone – Borsellino, a noi gli spazi avanzano”.
Una riunione ristretta, con gli Istituti coinvolti, per trovare una soluzione condivisa per l’IPSIA "Marino" ospitato in quattro plessi dalla chiusura della scuola, nel 2017, dopo i risultati della vulnerabilità sismica. Si è svolta dopo una lunga Conferenza scolastica alla quale la Provincia ha invitato a partecipare anche la Consulta degli studenti e lo stesso Comitato degli insegnanti dell'IPSIA. Al debutto il nuovo dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale, Massimiliano Nardocci, che negli anni passati aveva già diretto l’ufficio teramano. Al tavolo “ristretto” si sono confrontate le dirigenti del "Di Poppa – Rozzi", Caterina Provvisiero, dello Scientifico "Einstein", Clara Moschella, Stefania Nardini del’IIS “Alessandrini-Marino”, la nuova dirigente del "Milli", Manuela Divisi, il consigliere delegato all’edilizia scolastica, Luca Frangioni, il dirigente tecnico, Francesco Ranieri, e naturalmente il dott. Nardocci.
I punti fermi. Stefania Nardini ha annunciato che il Consiglio d’Istituto ha deliberato l’istituzione di un orario prolungato, mattina e pomeriggio. “Una soluzione sofferta e certamente sacrificata per docenti e studenti ma che viene preferita ad una ulteriore delocalizzazione della scuola. Naturalmente con la certezza che si avvii subito il percorso per la nuova scuola”. Al momento gli studenti sono divisi fra l’Alessandrini, il Milli, l’IPSIA e lo Scientifico. Con l’orario lungo potrebbero continuare a condividere i laboratori restando nel polo di via San Marino.
La Provincia ha recuperato sei aule al "Pascal" (nell’ala inagibile classificata "B" in via Cona) che metterà comunque a disposizione; in quel plesso, con ulteriori lavori che saranno condotti nei prossimi mesi, si possono arrivare a recuperare 18 aule.
Quando la Croce Rossa andrà via – tutti si augurano nell’arco di due/tre mesi – si recuperano altre tre aule al "Comi 2" (quattro sono già pronte); dall'ex appartamento del custode si può ricavare tutta la segreteria per lo Scientifico "Einstein" che da via don Luigi Sturzo si trasferirebbe in viale Bovio.
La provocazione del presidente, Diego Di Bonaventura:
"Se ci dividiamo ora, se ora non riusciamo a trovare una soluzione, cosa faremo quando dovremo delocalizzare oltre 500 studenti che dovranno lasciare le scuole che devono essere ricostruite ex novo?" questa la domanda posta dal presidente Diego Di Bonaventura in apertura di conferenza. Poi ha lanciato una provocazione facendo riferimento alla manifestazione di protesta del Comitato degli insegnanti dell'ITIS sostenuta da alcuni consiglieri di maggioranza del Comune di Teramo al quale si sono appellati per una soluzione: “Ho scritto al Sindaco di Teramo per la restituzione di tutte le aule occupate dall’Istituto Comprensivo "Falcone-Borsellino" che ospitiamo al "Forti": 350 alunni. Facile risolvere così, facile strumentalizzare. Io comprendo i ragazzi, le loro famiglie, gli insegnanti: ma chi svolge un ruolo nelle istituzioni deve essere serio. E se non siamo seri e solidali oggi, in una città terremotata con tanti edifici chiusi, come faremo quando dovremo trovare una soluzione per le scuole da abbattere e ricostruire?”. Naturalmente alla riunione è stata invitata la dirigente del "Falcone-Borsellino", Letizia Fatigati, che a sua volta avrebbe bisogno di qualche aula in più: anche la loro scuola a Villa Tordinia è inagibile per il sisma.