Area di crisi semplice, opportunità per le imprese in 28 comuni del teramano
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- ultima modifica 30/04/2025 16:36
Sono 28 i Comuni della provincia teramana ricompresi nel perimetro delle aree “di crisi non complessa” (124 milioni la dote nazionale che dovrà essere ripartita fra le diverse regioni). Come stabilito dal MISE - Decreto del 19 dicembre 2016 e del 24 febbraio 2017 - dal prossimo 4 aprile sarà possibile avanzare istanza per l’accesso ai benefici previsti dalla Legge 181/1989.
"Una buona notizia per le nostre imprese - dichiara il presidente Renzo Di Sabatino - l'area interessata, individuata dal Ministero del Lavoro all'interno dei cosiddetti Sistemi Locali Lavoro sulla base di indicatori economici, è piuttosto ampia e ricomprende anche il capoluogo. Terremoto e maltempo hanno messo a dura prova il sistema produttivo e il mondo del lavoro, è fondamentale svolgere un'adeguata attività di informazione e animazione in maniera che le imprese interessate possano cogliere anche questa opportunità".
Con la legge 181 sono finanziabili: programmi di investimento produttivo (realizzazione nuove unità produttive, ampliamento e/o riqualificazione unità produttive esistenti, acquisizione di attive di uno stabilimento); programmi di investimento per la tutela ambientale; progetti per l’innovazione dell’organizzazione.
I Comuni interessati distribuiti su tre cosiddetti “Sistemi Locali Lavoro”.
Potranno presentare domanda di finanziamento le imprese dei comuni di: Basciano, Bellante, Campli, Canzano, Castel Castagna, Castellalto, Castelli, Cellino Attanasio, Cermignano, Colledara, Cortino, Crognaleto, Fano Adriano, Isola del Gran Sasso, Montorio, Penna Sant’Andrea, Pietracamela, Rocca Santa Maria, Teramo, Torricella, Tossicia, Mosciano Sant’Angelo, Notaresco, Arsita, Bisenti, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Montefino.
Legge 181/89, la scheda di sintesi
Dal 4 aprile 2017 via alla presentazione delle domande di agevolazione per i programmi di investimento presentati nei territori delle aree di crisi industriale non complessa, che potranno beneficiare degli incentivi previsti dalla legge 181/89. Lo stabilisce il Decreto Direttoriale del Ministero dello Sviluppo economico del 24 febbraio 2017.
Le richieste di finanziamento dovranno essere presentate esclusivamente online sulla piattaforma di Invitalia.
I modelli da utilizzare per la presentazione dei progetti di investimento e le guide alla presentazione della domanda saranno disponibili a breve sulle pagine del sito Invitalia dedicate.
AGEVOLAZIONI PER UNITÀ PRODUTTIVE |
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SOGGETTI BENEFICIARI |
Piccole Medie e Grandi Imprese (sulla base dei criteri indicati dal Regolamento GBER); – Società di capitali (incluse le società cooperative); – Società consortili. |
ATTIVITA’ ECONOMICHE AMMESSE |
a) estrazione di minerali da cave e miniere, con esclusione delle miniere di carbone non competitive di cui alla decisione 2010/787/UE del Consiglio; b) attività manifatturiere; c) produzione di energia, limitatamente ai programmi di investimento produttivo di cui al punto 5.2 qualora le agevolazioni siano concesse ai sensi dell’art. 17 del Regolamento GBER ovvero ai programmi di investimento per tutela ambientale di cui al punto 5.4 lettere d) ed e); d) attività dei servizi alle imprese; e) attività turistiche, intese come attività finalizzate allo sviluppo dell’offerta turistica attraverso il potenziamento e il miglioramento della qualità dell’offerta ricettiva. Per il dettaglio vedi Allegato 1 Circolare del 6 agosto 2015. |
PROGRAMMI AMMISSIBILI |
– Programmi di investimento produttivo (realizzazione nuove unità produttive, ampliamento e/o riqualificazione unità produttive esistenti, acquisizione di attive di uno stabilimento); – Programmi di investimento per la tutela ambientale; – Progetti per l’innovazione dell’organizzazione (per un ammontare non superiore al 20% del totale degli investimenti ammissibili). |
SPESE AGEVOLABILI |
Programmi di investimento produttivo: a) suolo aziendale e sue sistemazioni; b) opere murarie e assimilate e infrastrutture specifiche aziendali; c) macchinari, impianti ed attrezzature varie; d) programmi informatici dedicati esclusivamente all’utilizzo dei beni di cui alla lettera c), commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa; e) immobilizzazioni immateriali, così come individuate all’art. 2, punto 30, Reg.to GBER. Programmi di investimento per la tutela ambientale: – i costi di investimento come determinati dagli artt. 36, 37, 38, 40, 41, 45, 47 Reg.to GBER. Progetti per l’innovazione dell’organizzazione: a) personale dipendente limitatamente a tecnici, ricercatori e altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attività del progetto; b) strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto; c) ricerca contrattuale, quali conoscenze e brevetti, nonché servizi di consulenza e altri servizi utilizzati esclusivamente per l’attività del progetto; d) materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto. Non sono ammesse le spese relative ai beni acquisiti con il sistema della locazione finanziaria, del leasing e del lease-back. |
SOGLIA MINIMA DELLE SPESE AMMISSIBILI |
1.500.000 di euro |
CONTRIBUTO FINANZIARIO DEL SOGGETTO BENEFICIARIO |
Pari ad almeno il 25% delle spese ammissibili complessive. |
FORMA E INTENSITA’ DI AIUTO |
– contributo in conto impianti; – contributo diretto alla spesa; – finanziamento agevolato (tasso d’interesse pari al 20% del tasso di riferimento vigente alla data di concessione delle agevolazioni). La somma delle suddette agevolazioni finanziarie possono coprire fino al 75% dell’investimento ammissibile. Il restante 25% deve essere garantito dall’impresa beneficiaria attraverso risorse proprie o mediante finanziamento esterno. |
CUMULO DELLE AGEVOLAZIONI |
Le agevolazioni di cui alla presente Circolare non sono cumulabili con altre agevolazioni concesse al soggetto beneficiario, anche a titolo di de minimis, laddove riferite alle stesse spese e/o agli stessi costi ammissibili. |
DOTAZIONE FINANZIARIA |
Accordi di programma: – € 44 mln per tutto il territorio nazionale (a valere sul Fondo di Crescita sostenibile); – € 35 mln per regioni in ritardo di sviluppo: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia (a valere su PON Imprese e Competitività) Procedimento a sportello: – € 80 mln su tutto il territorio nazionale (a valere sul Fondo di Crescita sostenibile). |