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Aperta la pesca alla trota: istituite le zone "no kill" dove il pesce va reimmesso nel fiume una volta catturato

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ultima modifica 28/02/2011 14:09

Oltre 200 pescatori-volontari hanno partecipato alle operazioni di ripopolamento fra venerdì e sabato

Ieri si è aperta la pesca alla trota e fra venerdì e sabato oltre 200 pescatori volontari hanno collaborato con il settore Caccia e pesca della Provincia alle operazioni di reimmissione e ripopolamento che sono state condotte nei fiumi: Vomano, Tordino, Mavone. Da quest’anno introdotta un’importante innovazione a favore del mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema fluviale: le zone cosiddette No Kill dove è possibile pescare ma il pesce va reimesso nel fiume una volta catturato.

Le operazioni hanno seguito le indicazioni del Piano di immissioni varato dall’Assessorato e a questo proposito l’assessore Giuseppe Antonio Di Michele spiega che il documento programmatico “contiene novità importanti per i pescasportivi : innanzitutto abbiano quasi raddoppiato i tratti fluviali per la pesca alla trota immettendo trote nei fondovalle, cioè tratti con portate idriche di rilievo che meglio si confanno alle esigenze ecologiche e che sono più fruibili anche dalle categorie meno abili: giovani, anziani, portatori di handicap. Abbiamo poi significativamente rafforzato il piano di immissioni, con circa 14 quintali di trote di buone dimensioni, da 25 a 40 centimetri, e raddoppiato anche le immissioni del materiale giovanile, avannotti e trotelle, da fare in maggio/giugno. Altra novità importante l’istituzione di tratti di fiume “No Kill”, ovvero zone nelle quali il pescatore deve reimmettere in acqua il pesce pescato. Il divertimento è assicurato ma l’attività sportiva non altera l’equilibrio dell’ecosistema fluviale”.
Questo significativo aumento delle trote immesse in occasione dell’apertura della pesca e soprattutto la capillarizzazione delle operazioni di immissione sui fiumi della provincia è stato possibile solo grazie al coinvolgimento degli oltre 200 pescatori che a titolo di volontariato hanno collaborato attivamente nonostante la nevicata e il disagio causato dal maltempo.
Di Michele, quindi, ha voluto ringraziare i pescatori per “la collaborazione e la partecipazione” e li ha incontrati giovedì sera insieme al consigliere provinciale Carlo Di Cesare il quale ha proposto di strutturare un “rapporto di collaborazione stabile con i pescatori in maniera che questi possano contribuire alla gestione di tratti di fiume.”

Fra gli interventi più significativi previsti nel Piano: istituzione aree di tutela dove la pesca è vietata; o aree a pesca regolamentata dove il pescatore può pescare ma deve rimettere il pesce in acqua; reintroduzione del Luccio; aumento della quantità e della qualità di pesce reimmesso; maggiore fruibilità per pescatori giovani, anziani e diversamente abili.

Teramo 28 febbraio 2011
 

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