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Altre tre sentenze del Tribunale di Teramo stabiliscono che la società Autostrade deve pagare alla Provincia il canone Cosap

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ultima modifica 16/02/2012 16:07

Si conferma l'effetto "domino" della prima sentenza: per l'Ente stimato un introito complessivo di oltre un milione e 800mila euro per le annualità 2007-2011

Altre tre sentenze del Tribunale di Teramo decretano che la società Autostrade per l’Italia Spa deve pagare alla Provincia il canone Cosap e gli interessi di mora per le annualità non corrisposte. Le tre nuove sentenze, pronunciate da un diverso giudicante, seguono la prima che aveva fatto da “apripista”, dando ragione all’Avvocatura dell’Ente, contro il ricorso con il quale la società Autostrade si opponeva al pagamento, e stabilendo che la società è tenuta a versare il canone all’Ente per l’occupazione dello spazio aereo sovrastante le strade provinciali determinata dai pontoni autostradali.

Anche nelle recenti sentenze si ribadisce che la società, pur risultando concessionaria della gestione dell’esercizio delle autostrade, non ha diritto all’esenzione prevista “per le occupazioni effettuate dallo Stato”, in quanto società privata che ha quale proprio interesse il conseguimento di un corrispettivo (il pedaggio autostradale, appunto), al quale corrispondono il rischio di impresa e i relativi costi di gestione.

Da sottolineare, l’effetto “domino” di questi pronunciamenti, dal momento che risultano pendenti numerosi giudizi analoghi per altre annualità, per le quali l’Amministrazione ha richiesto il canone COSAP alle società concessionarie della rete autostradale (società Autostrade per l’Italia e società Strada dei Parchi Spa) per l’occupazione che i cavalcavia determinano sullo “spazio aereo” sovrastante le strade provinciali.

Sulla base dei principi contenuti in queste sentenze, l’Ente potrà procedere ora a richiedere il pagamento, nei confronti delle società concessionarie, di un importo complessivo, per canoni e sanzioni, stimato in circa 370mila euro l’anno. Dal 2007 al 2011 si conta di introitare una somma complessiva di oltre un milione e 800mila euro. Gli uffici dell’Amministrazione stanno provvedendo all’adozione delle ordinanze-ingiunzioni per richiedere il pagamento delle relative sanzioni.

 

Teramo, 16/02/12
 

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