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2 marzo 2018 - Conferenza stampa

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pubblicato 06/03/2018 10:27

La Asl di Teramo, la Provincia e la Commissione provinciale Pari Opportunità hanno deciso di “festeggiare” insieme l' 8 marzo con due iniziative che sfuggono alla retorica della Festa della Donna all'insegna dell'informazione/formazione sulla rete dei servizi pubblici dedicata all’universo femminile e della riflessione sulle Politiche di Pari Opportunità a 30 anni dall'istituzione della Commissione Provinciale, la prima in Abruzzo, fra le prime in Italia.

30 anni di Pari Opportunità. La Provincia di Teramo è stato il primo ente in Abruzzo, fra i primi in Italia, ad istituire la Commissione Pari Opportunità. La prima, nel 1987, vide avvicendarsi Bianca Tarquini (PSI) di Sant’Omero e Guendalina Di Sabatino di Teramo ( PCI) alla presidenza; il riferimento al partito di appartenenza non è particolare superfluo perché la designazione delle donne della Commissione, per regolamento, spettava ai Partiti politici presenti in Consiglio Provinciale.

Oggi, la Commissione, viene nominata dal Consiglio che sceglie fra una rosa di nomi che hanno  parte

cipato ad un bando pubblico (aperto sia alle donne che agli uomini), un segno delle trasformazioni sociali e politiche che hanno attraversato questi 30 anni.

Uguaglianza salariale, congedo di maternità, molestie sui luoghi di lavoro, la legge per garantire le quote rosa  nelle liste elettorali e la rappresentanza di genere nelle Amministrazioni pubbliche, la legge Golfo per garantire la presenza delle donne nei Consigli di amministrazione delle società partecipate, il femminicidio, la costruzione della rete antiviolenza, del Centro antiviolenza e della casa di accoglienza “Maya”; ripercorrere la storia della Commissione pari opportunità della Provincia significa raccontare trent’anni di storia italiana (ed Europea); significa restituire valore alle battaglie condotte per otte-nere dei diritti che, oggi, si considerano scontati ma che, invece, sono il risultato di un impegno e di una lotta (dentro e fuori i partiti, in Parlamento, nei sindacati, nelle associazioni civili, sui luoghi di lavoro) che sono costati molto alle donne, sul piano personale e anche su quello politico e professio-nale.

L’iniziativa della Provincia vuole offrire una prospettiva e tratteggiare un contesto rispetto alle poli-tiche di pari opportunità e il pomeriggio del 7 marzo, nella sala consiliare della Provincia, si avvicen-deranno le voci delle protagoniste delle nove CPO dal 1987 al 2017. L’appuntamento è arricchito da un cameo, la partecipazione di Lea Melandri, giornalista, scrittrice, femminista della prima ora, oggi presidente della Libera Università delle Donne di Milano. A sottolineare il valore del lavoro svolto dalle Commissioni, la Provincia, così come accade per i Presidenti dell’ente, ha fatto realizzare l’Albo delle Presidenti della CPO.

8 marzo 2018

Prima edizione dell’(h) open day dedicato alla ginecologia negli ospedali “bollini rosa” di Teramo e Sant’Omero

In occasione della Festa della Donna, i reparti di Ostetricia e Ginecologia degli Ospedali di Teramo e di S.Omero, unità operative del Dipartimento materno-infantile diretto da Anna Marcozzi, partecipano all’ (H) Open day dedicato alla ginecologia e promosso da Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna.

Gli ospedali di Teramo e S.Omero fanno parte del nuovo network Bollini Rosa, sono stati premiati a Roma lo scorso dicembre, ed hanno così potuto aderire al progetto in modo da poter offrire gratuita-mente alla popolazione femminile una serie di servizi clinico-diagnostici e informativi.

Nello specifico, i due Reparti offriranno alle donne, gratuitamente e senza impegnativa del medico, visite ginecologiche ed ecografie con focus speciale sui fibromi uterini, a partire dalle ore 9:00 e fino alle ore 13:00 del giorno della Festa della donna.

Le donne che vorranno usufruire di questi servizi dovranno cortesemente prenotare nelle giornate che vanno dal 1° al 7 marzo, chiamando dalle ore 8:00 fino alle ore 14:00, i seguenti numeri:
Ospedale di Teramo – 3347427106
Ospedale di S.Omero – 0861888381 (chiedere della Caposala, Giovanna Fiore).

Obiettivo della giornata sarà migliorare la consapevolezza e il livello di attenzione delle donne in ambito ginecologico e in particolare verso i fibromi uterini, tra le patologie ginecologiche benigne più diffuse che colpisce circa 3 milioni di donne nel nostro Paese. Spesso sono diagnosticati nel corso di controlli di routine e in circa la metà dei casi sono asintomatici. Nel restante 50% dei casi sono però responsabili di manifestazioni anche importanti che incidono negativamente sulla qualità della vita delle donne.

In occasione dell’(H)-Open day sarà anche distribuita una pubblicazione dedicata proprio ai fibromi uterini, una breve guida per informarsi e capire cosa fare, già scaricabile gratuitamente dal sito di Onda (https://www.ondaosservatorio.it/ondauploads/2018/02/BOOKLET_web_Fibromi_uterini.pdf ).

I servizi offerti dagli ospedali sono consultabili anche sul sito http://www.bollinirosa.it/onda_iniziative/ricerca/index/d04 dove è possibile visualizzare l’elenco dei centri aderenti con indicazioni su orari e modalità di prenotazione.

Due parole sulla medicina di genere

Lia Ginaldi, Direttore del reparto di Allergologia e Immunologia dell’Ospedale di Teramo, nonché Professore Ordinario  presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università dell’Aquila, e autrice di numerose pubblicazioni scientifiche, si occupa attivamente di medicina di genere, con un’attenzione particolare alla malattia osteoporotica che, se pure in percentuali minori, interessa anche il genere maschile.

L’idea che il “genere” potesse essere una variabile da considerare per studiare meglio la fisiologia, la fisiopatologia e le caratteristiche cliniche delle malattie è recente, ma è ormai acclarato che gli uomini e le donne, pur essendo soggetti alle medesime patologie, presentano sintomi, progressione di malattie e risposta ai trattamenti molto diversi tra loro.
In quest’ottica, quindi, lo studio sulla salute della donna non è più circoscritto alle patologie esclusivamente femminili che colpiscono mammella, utero e ovaie, ma rientra nell’ambito della Medicina genere-specifica che, parallelamente al fattore età,  tiene conto del fatto, ad esempio, che il bambino non è un piccolo adulto, che la donna non è un copia dell’uomo e che l’anziano ha caratteristiche mediche ancora più peculiari. Solo procedendo in questa direzione sarà possibile garantire a ogni individuo, maschio o femmina, l’appropriatezza terapeutica rafforzando ulteriormente il concetto di “centralità del paziente” e di “personalizzazione delle terapie”.

Due parole sul Codice Rosa

Rita Rossi, Direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Teramo e Direttore del Dipartimento di Emergenza/Urgenza della ASL teramana, dimostrando una particolare sensibilità per la tematica della violenza sulle donne, ha, per la  prima volta nella storia della ASL teramana, istituito un nuovo codice di accesso al Pronto Soccorso: il “Codice Rosa.”

Il CODICE ROSA è un codice che identifica un percorso di accesso ai Pronto Soccorso degli Ospedali della ASL di Teramo che, attraverso un protocollo operativo d’intervento, è in grado di intervenire all’interno di tutti i presidi ospedalieri con un percorso preferenziale per le vittime di violenza.

Il CODICE ROSA viene assegnato dal Personale Infermieristico addestrato a riconoscere segnali non sempre palesi di una violenza subìta, con attivazione di Task Force ospedaliera che consente alla vittima di essere inserita in una vera e propria rete di protezione. I

La violenza sulle donne è un problema di salute pubblica.
Diverse sono le tipologie di violenza (fisica, sessuale, psicologica, economica, assistita, stalking) e le sue cause.
La più comune è l´ Intimate Partner Violence (IPV) - Violenza da parte del partner o in ambito familiare o amicale.
La prevalenza globale di violenza relazionale in ambito familiare è pari al 30,0%. Secondo i dati dell´ OMS il 25,4% delle donne nella Regione Europea ha subito una violenza fisica e/o sessuale dal partner o una violenza sessuale da un altro uomo.
Secondo i dati ISTAT in Italia sono 6 milioni 788 mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni.
Le conseguenze sullo stato di salute della donna assumono diversi livelli di gravità che possono avere esiti fatali (femminicidio o interruzione di gravidanza); condizioni di morbosità fisica (prevalentemente conseguenze di trauma, ustione avvelenamento o intossicazione) e psicologica (Post Traumatic Stress Disorder - PTSD, depressione, abuso di sostanze e comportamenti auto-lesivi o suicidari, disturbi alimentari, sessuali, ecc.).
Le conseguenze di queste violenze possono perdurare per tutto l´arco della vita, affliggere anche le persone che circondano la vittima, in particolare i figli.
I servizi di PRONTO SOCCORSO degli ospedali sono tra i servizi sanitari i luoghi ai quali le donne vittime di violenza si rivolgono quando decidono di chiedere aiuto o quando il livello di violenza rende assolutamente necessario un intervento sanitario.
Un punto di contatto importante per l’emersione e il tempestivo riconoscimento dei casi di violenza.

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