In house e precari: "Noi non illudiamo nessuno, la società strumentale non è un traghetto per il posto fisso, per la Provincia faremo regolari concorsi. Questa la vera differenza politica con il passato" afferma Catarra
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- ultima modifica 01/07/2010 11:37
Nel corso di un incontro con la stampa illustrate le ragioni, giuridiche e amministrative, per le quali il "percorso di stabilizzazione avviato dalla precedente amministrazione" sarebbe "fasullo"
In house e precari ma anche indirizzi programmatici rispetto ad una visione “nuova” della Provincia e degli enti locali. Il presidente Valter Catarra, affiancato dal segretario generale Gianna Becci e dal dirigente al personale Piero De Camillis, all’indomani della riunione della Commissione e Garanzia presieduta dal consigliere Ugo Nori e la cui convocazione era stata richiesta dalla minoranza, ha avuto un lungo confronto con i giornalisti sui temi caldi di queste settimane.
La società strumentale dell’ente (www.teramolavorosrl.it) diretta dall’amministratore unico, Venanzio Cretarola, non sarà “un’occupificio” ha dichiarato il Presidente: “non vogliamo illudere nessuno, la società non è un traghetto per il posto fisso. Per quello ci sono i concorsi e noi li faremo per l’ente Provincia nella misura e nel numero che verranno fuori dalle necessità della pianta organica e dai limiti consentiti dalle norme e dal bilancio”. Oggi è l’ultimo giorno di lavoro per 61 dipendenti a tempo, a settembre andranno in scadenza una ventina di altri contratti.
“Nessun mistero anche su questo – ha continuato il Presidente – il 18 settembre scorso abbiamo firmato un accordo con i sindacati (ha firmato anche la Cgil puntualizzando però il suo dissenso sull’in house ndr) sulle procedure da adottare per il reclutamento. Avviso pubblico e procedure d’urgenza, come previsto dalla legge per le assunzioni a tempo, per garantire la continuità dei servizi”. Entro un paio di giorni i dirigenti dell’ente trasmetteranno a TeramoLavoro srl i “disciplinari” con i quali si individuano le necessità dei singoli settori e poi si darà il via alle selezioni come confermato dallo stesso Venanzio Cretarola. Sui “disciplinari”, Catarra è stato netto: “Un certo signor Bassanini ha sancito la divisione fra i poteri di indirizzo, in capo alla Giunta, e quelli di gestione, in capo ai dirigenti. La politica non deve occuparsi dei disciplinari ma lasciarlo fare ai dirigenti: chiunque, cittadino o consigliere, potrà prenderne visione una volta pronti”,
Saranno confermati gli “attuali livelli occupazionali” ha garantito il Presidente, il quale, replicando al capogruppo del PD, Ernino D’Agostino, ex presidente dell’ente ha affermato: “Lo sbandierato percorso di stabilizzazione approvato a qualche giorno dal voto è fasullo: nessun precario dell’ente aveva i requisiti soggettivi ed oggettivi per la stabilizzazione e non lo avrebbe avuto nemmeno se noi avessimo proogato per 18 mesi”. Circostanza questa conferma dal dirigente del personale Piero De Camillis e dal segretario generale, Gianna Becci.
La delibera sul Piano occupazionale (votata dalla Giunta D’Agostino il 21 aprile del 2009) non è stata firmata né dal dirigente contabile né dai Revisori dei Conti. “Provvedimenti assunti senza alcuna copertura di spesa – ha continuato il Presidente – le uniche risorse indicate sono quelle del Por, finanziamenti limitati nel tempo e provenienti dall’Europa mentre quelle per il personale sono spese fisse che vanno coperte con entrate certe. Tutte circostanze ben evidenziate dalla stessa delibera del 21 aprile con il quale si licenziò l’atto di indirizzo per il percorso di stabilizzazione: un atto politico, nullo sul piano amministrativo, con il quale sono stati presi in giro i lavoratori precari”.
Teramo 30 giugno 2010