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Un Museo diffuso sul territorio

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ultima modifica 07/10/2006 09:30

Archeologia e storia

In Abruzzo sono documentate le diverse fasi culturali dal paleolitico al mesolitico fino al neolitico e all' età del rame. A Campovalano la prima presenza rilevabile risale all'età del bronzo: nella fase tarda della cultura appenninica e nella fase subappenninica (XIV-XIII secolo). Con l'età del bronzo finale, a partire dal X secolo, la piana inizia a essere utilizzata come sede di un'ampia e articolata necropoli per quasi un millennio.
Durante il VII e VI secolo si assiste al massimo fulgore dell'età orientalizzante. In questo momento storico la monarchia costituisce il regime di numerose città-stato arroccate su alture. E' un momento di ricchezza e benessere diffuso ad ampi strati della popolazione, che nel complesso mostra un netto incremento.
Nella necropoli di Campovalano sono stati recuperati ricchi corredi maschili e femminili appartenenti a questa fase culturale, alcuni dei quali caratterizzati da vasellame metallico, carri, beni di lusso. Durante questo periodo le tombe sono prevalentemente costituite da tumuli, talvolta di ampie dimensioni (fino a 25m. di diametro la tomba 2).
Tra la fine del VI secolo e gli inizi del V, la crisi che investe Etruschi e gran parte d'Italia si ripercuote anche nel territorio di Campovalano. Scompaiono le tombe a circolo o a tumulo e si affermano tombe a fossa foderate di lastroni o tombe a camera. I corredi s'impoveriscono.
Negli anni successivi è probabile che la fondazione ad opera dei romani delle vicine città di Teramo o Giulianova determini l'abbandono degli abitati gravitanti sulla necropoli di Campovalano, che a partire a Il secolo cessa di essere utilizzata.

Integrazione del Parco Archeologico con l'ambiente. 
Si prevede di istituire un sistema bipolare in cui al Museo Archeologico venga assegnata la funzione di illustrazione preliminare, conservazione e presentazione dei materiali, mentre il polo territoriale del Parco di Campovalano avrà una duplice funzione:
- la prima più specificamente didattica, adotta sistemi multimediali e laboratori, in vista di un approccio più consapevole tanto alla necropoli da visitare, quanto al territorio di pertinenza;
- la seconda, di conoscenza diretta dei luoghi e dei manufatti monumentali, può a sua volta articolarsi in un settore dell'Età del Ferro, localizzato nella Necropoli e un settore Tardoantico/Medievale, localizzato intorno al complesso di S.Pietro.
Nell'ambito di quest'ultimo può essere proposta la conservazione in funzione museale delle antiche tecniche di coltivazione e degli aspetti paesistici che vanno scomparendo.
Un sistema diffuso sul territorio di questo tipo ha la necessità di uno o più itinerari che raggiungano i diversi luoghi significativi dal punto di vista storico e ambientale.
L'area del parco archeologico da sistemare ha una dimensione complessiva di 27.520.000mq.

Parcheggio e locali di accesso/servizio.
Il parcheggio ( circa 2.000 mq.) è pavimentato in Macadam ed è in grado di ospitare circa cinquanta auto e cinque pullman. Adiacente al parcheggio e parallelo alla strada campestre si sviluppa l'edificio della biglietteria, dei servizi e delle aule didattiche.
In una fase successiva è previsto uno spazio di ristoro, l'abitazione per un custode e un magazzino di servizio per lo scavo archeologico e la manutenzione del parco.
Inoltre si propone un laboratorio didattico, nell'ambito del quale si possa realizzare la ricostruzione al vero di una tomba a fossa del periodo sannitico (N-II secolo) e presentare plastici, materiali didattici e attrezzature multimediali mirate a illustrare la fase sannitica della necropoli.

 

Alcune immagini del progetto del parco archeologico

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