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La pericolosità sismica della provincia di Teramo

creato da a.venieri
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ultima modifica 02/10/2009 14:08

Sia per quanto è contenuto nel Programma di Previsione e Prevenzione che nello studio dell'INGV, è possibile avere delle informazioni sulla storia sismica del territorio provinciale di Teramo e, attraverso gli scenari speditivi di danno, un quadro del danneggiamento in caso di attivazione di sorgenti sismogenetiche note.

Di seguito, in allegato, sono riportati lo studio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e una pubblicazione scientifica (tratta da una parte dello studio) riguardante la ricostruzione storica dei danni subiti nella provincia di Teramo a seguito dei terremoti relativi alla scossa del 5 settembre 1950 e a quella dell'8 agosto 1951.

Tali documenti aiutano a comprendere meglio la storia sismica del nostro territorio ed i potenziali rischi legati alla possibilità di eventi sismici futuri.

Il territorio della provincia di Teramo, nel panorama italiano, non presenta una storia sismica molto importante, infatti, a prescindere dai danni che comunque in alcune occorrenze si sono rilevati ingenti fino all'attribuzione dell' ottavo grado della scala Mercalli in molte frazioni e comuni,  non ha avuto mai un numero rilevante di vittime, in base alle fonti informative (studi di sismologia storica, giornali, Gazzetta Ufficiale e Ufficio Centrale di Statistica, documenti degli Archivi di Stato, cartoline sismiche...) reperite nelle diverse pubblicazioni scientifiche prodotte,  anche se non si esclude del tutto che effettivamente ci siano state più vittime, non riportate in alcun documento, per terremoti passati.

A tal proposito si allega una pubblicazione scientifica tratta dagli atti del convegno GNGTS del 1997 - Sessione VII - Sismicità storica e strumentale - che riguarda il numero e la percentuale delle vittime dovute al terremoto del Fucino del 13 gennaio 1915 (che provocò 30.000 morti), dal quale è possibile notare che nella provincia di Teramo (nell'ambito degli attuali confini amministrativi) sono state elencate 2 vittime.

Il fatto che storicamente la provincia di Teramo non abbia subito notevoli danni e vittime non vuol dire che comunque presenti un basso rischio sismico, in quanto nel tempo (in particolare dal 1960 ad oggi) l'espansione urbanistica ha interessato aree di cui non si conoscono gli effetti di amplificazione sismica, che spesso risultano determinanti per i danni che un terremoto arreca alle abitazioni ed alle infrastrutture.

Per la valutazione di tale rischio è fondamentale condurre studi di pericolosità sismica locale o meglio di microzonazione sismica, i quali sono importanti per definire le scelte di pianificazione teritoriale (urbanistica e di emergenza). Tali studi dovrebbero  essere condotti almeno nei comuni che presentano sia una pericolosità sismica di base (vicinanza a sorgenti sismognetiche note) che una propensione a subire danni (VI-VII grado della MCS)  a seguito dei terremoti passati. Gli studi di microzonazione sismica, quindi sono importanti sia per una corretta progettazione con criteri sismici nelle aree in cui si dovrà edificare, in quanto forniscono l'imput della sollecitazione sismica a cui gli edifici devono resistere, e sia per la valutazione del rischio sismico (già presente) in combinazione con la valutazione della vulnerabilità degli edifici. La valutazione del rischio sismico, infine, è importante ai fini della pianificazione di emergenza, in quanto conoscendo le zone più a rischio si possono preventivamente stabilire dove concentrare le azioni di soccorso in caso di evento sismico, oltre che a stabilire dove meglio collocare le aree di attesa e soccorso per la polpolazione ed ammassamento per i soccorritori.

In allegato viene riportato anche la relazione generale del Programma di Previsione e Prevenzione dei Rischi, nella quale, al paragrafo 4.3 dedicato al rischio sismico, è possibile risalire ai danni storici nei comuni legati agli eventi sismici passati.

Il documeto, non ancora aggiornato, si riferisce ad un database DOM4.1 abbastanza datato, quindi per una ricostruzione aggiornata degli effetti macrosismici (dei danni) sul territorio teramano, si consiglia la consultazione del database DMI04.

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