"Lettere di uno stolto agli scienziati del mondo" in scena a Teramo
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- ultima modifica 18/04/2017 12:20
L'opera del regista e drammaturgo Giuseppe Sollazzo arriva venerdì 5 maggio 2017 al Teatro Comunale di Teramo.
Data |
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"Lettere di uno stolto agli scienziati del mondo" in scena a Teramo
(Europe/Rome / UTC200)
04/05/2017 da 17:00 to 20:00
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Dove | Teatro Comunale - Via Ignazio Rozzi, 9 - Teramo |
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Il Lions Club Teramo, presieduto dal Dr. Michele Capomacchia, è lieto di presentare, in collaborazione con il progetto "Arte per la pace" e l'associazione "Jules Renard", lo spettacolo "Lettere di uno stolto agli scienziati del mondo". Regia e drammaturgia a cura di Giuseppe Sollazzo, con Luca Adelfi, Antonio Tomberli, Antonella Albanese, Marina Bellucci, Mouna Brahmi, Antonio Clemente, Gabriele D'Aquino, Lisa Imperatore, Fortuna Montariello, Giuseppe Nardini, Massimo Nota, Michele Romeo Di Tuosto, Linda Scala, Antonino Scialdone e Cristina Sica.
Nell'ambito delle iniziative a favore della salvaguardia dei beni culturali che rappresentano la memoria storica della collettività, il Club si è avviato nella ricerca di risosre economiche per interventi urgenti indirizzati alla salvaguardia ed al recupero dei tesori a maggior rischio di degrado. A tal proposito, nel periodo natalizio e con la collaborazione di BRICOFER, sono state coinvolte oltre 2000 persone nella raccolta di risorse per il restauro del polittico di Jacobello del Fiore (XV secolo).
Ora il Club propone un'altra iniziativa mirante a raccogliere gli abitanti della provincia di Teramo intorno al progetto e a recuperare ulteriori risorse per l'ambizioso scopo che dovrebbe richiedere la disponibilità di una somma superiore ai 30.000€.
La disponibilità del regista e drammaturgo Giuseppe Sollazzo e della Associazione Jules Renard consente di mettere in scena venerdì 5 maggio alle ore 21.00 al Teatro Comunale di Teramo uno spettacolo che è stato presentato con successo la scorsa estate a Napoli nel Maschio Angioino ed in autunno nel Théâtre du Nord-Ovest a Parigi, struttura di proprietà del critico teatrale de LE FIGARO.
"L'iniziativa potrà avere successo con il concorso di tutti gli amanti dell'arte e paladini dei beni del proprio territorio" scrive il Dr. Capomacchia, "ed è per questo motivo che mi permetto di invitare quanti sicuramente sono da annoverarsi tra questi a partecipare alla serata culturare con l'acquisto di qualche biglietto per assistere all'esibizione"
Biglietti prenotabili e acquistabili presso il botteghino del Teatro Comunale al costo di 20€ per i posti di platea e 15€ per quelli di galleria.
NOTE DI REGIA
“Lettere di uno stolto agli scienziati del mondo” è uno spettacolo nostro contemporaneo. La scelta del materiale è già un punto di vista, scena vuota ma non povera. La scenografia è formata dal paesaggio degli attori in movimento. Su un tappeto sonoro che spazia dalle canzoni d’amore di Aznavour ai ritmi metropolitani della musica di Carlo Faiello. Una compagnia eterogena di attori tra professionisti e non, mettono in scena il valzer dell’esistenza. Il teatro diventa un moltiplicatore di vite.
Un uomo, nell’ attimo che precede la fine, ripercorre la storia dei suoi anni, alternandola con immagini e parole dei libri che avrebbe voluto scrivere.. Come una raccolta di aforismi, il nostro è uno spettacolo di immagini fulminee. Un catalogo di emozioni che lo spettatore dovrà completare. Avventure quotidiane e sogni mitici di una fantomatica età dell’oro. La ragazza convertitasi all'Islam cacciata di casa. L'approdo dei migranti avvolti in teli d'oro. I volti sorridenti dei politici. Un uomo al telefono in guerra con le voci registrate dei dischi automatici. File lunghissime all'ingresso di un ufficio pubblico mentre gli impiegati aspettano calmi l'ora d'inizio delle ostilità. Bambini ascoltano da scarpe abbandonate i sogni dei proprietari. Uomini fanno volare bolle di sapone. Donne in abito da sera rompono le bolle di sapone con i tacchi delle scarpe, danzando e suonando. Marinai sulle banchine sognano sirene. Vecchie istantanee scandiscono il tempo della vita e della morte. Le immagini scaturiscono una dall'altra per dare vita al teatro della speranza, capace di mostrare il lato segreto delle cose, per ribadire che la scena è sempre un modo di osservare il mondo.
- GIUSEPPE SOLLAZZO