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L'infernale Welles , LA SIGNORA DI SHANGHAI - 1947

creato da Redazione web
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pubblicato 27/11/2015 10:22

Giulianova Alta (TE) - Circolo virtuoso il nome della Rosa via Gramsci 46/a domenica 29 novembre 2015 ore 21.30

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https://old.provincia.teramo.it/eventi/l-infernale-welles-la-signora-di-shanghai-1947 L'infernale Welles , LA SIGNORA DI SHANGHAI - 1947 Dal 29/11/2015 - 21:30 al 27/11/2015 - 23:01
(Europe/Rome / UTC100)
Dove Giulianova (TE)
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Orson Welles era un tipo infernale. Almeno secondo i produttori di Hollywood. Dopo avergli dato libertà totale per il suo capolavoro d’esordio Quarto potere, iniziarono ad ostacolare i suoi progetti o a tagliare i suoi film per renderli, secondo loro, più commerciabili. Uno di questi film fu L’infernale Quinlan del 1958, che vedremo nella versione voluta dall’autore.

“Aperto dal piano sequenza più famoso della storia del cinema, chiuso dall'enorme corpo di Welles che galleggia nel fiume e dalla battuta della chiromante Tanya, la sprezzante Marlene Dietrich ("Era uno sporco poliziotto, ma a suo modo era anche un grand'uomo"), ecco il film che Welles diresse nel 1958. L'impatto del film è comunque sconvolgente: un thriller dove la politica sporca si impasta con le perversioni personali e collettive, dove l'eroe è un poliziotto obeso e bacato, che però conserva una sua grandezza rispetto al piccolo taccheggio del sottobosco che lo circonda. Un film oppresso da soffitti e pareti, da un cielo messicano che pesa tragicamente, dal taglio delle inquadrature, dalle deformazioni della macchina da presa. Quinlan è il male nel suo patetico disorientamento; Vargas, per quanto faccia, è troppo sano per strappargli il suo scettro d'ombra. Segnato dall'ambiguità, come i capolavori moderni” (Film TV).

L’altro film in programma è La signora di Shangai del 1948. “Welles non amava particolarmente questo film, la cui sceneggiatura scrisse in un tour de force di 72 ore chiuso in motel. In realtà ci troviamo di fronte a un noir fondamentale, un vortice onirico inarrestabile entro il quale spettatore e protagonista precipitano. Memorabili il dialogo d'amore nell'acquario e la sequenza finale nella sala degli specchi. Con Rita Hayworth spietatamente sforbiciata dal regista per esigenze di copione”

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