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"Il cinema come mitologia personale" - Irma Vep

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pubblicato 13/03/2014 10:43

Domenica 16 marzo ORE 21,45 CINEMA “Irma Vep” Olivier Assayas - 1996 A cura di: Roberto Iaconi

Data
https://old.provincia.teramo.it/eventi/il-cinema-come-mitologia-personale-irma-vep "Il cinema come mitologia personale" - Irma Vep
16/03/2014
da 21:45 to 00:00
(Europe/Rome / UTC100)
Dove Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a
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Chi è Irma Vep? E’ una delle icone più importanti della cinematografia francese, ideata da Louis Feuillade nel 1915 per la sua serie cinematografica Les Vampires, interpretata da Musidora. All’interno del film di Olivier Assayas, i protagonisti decidono di produrne un remake destinato alla televisione, diretto da René Vidal (Jean-Pierre Léaud). Per il ruolo ricoperto da Musidora, a sorpresa, Vidal non sceglie un’attrice francese, ma una cinese, Maggie Cheung, che cerca di arrangiarsi col suo inglese per capire ciò che le si richiede. Nelle pause Maggie gira per Parigi con la sua costumista Zoé (Nathalie Richard), bisessuale e innamorata di lei. Il regista, a causa di ciò, cade in depressione ed esce dal film, sostituito da un altro regista francese che, come primo cambiamento, elimina Maggie dal ruolo di Irma Vep.

Irma Vep è un film in Super16, girato in quattro settimane, che racconta il Cinema, chi sono le persone che realizzano un film: dal regista, alla costumista, al direttore di produzione etc. Prima collaborazione tra Assayas e Maggie Cheung, anche inizio della loro storia d’amore che ha portato al matrimonio nel 1998 e alla nuova collaborazione in Clean, film grazie a cui la Cheung vinse la Palma d’Oro per la Migliore Attrice a Cannes. La particolarità è in Maggie Cheung e nel suo recitare la parte di se stessa, descrivendo la sua reale carriera come star di Hong Kong in film di Kung-Fu e action come Police Story e le pellicole hongkonghesi di John Woo e, quindi, anche allo spettatore risulta strana la scelta di Vidal di ricorrere a lei definendola “la più adatta” ad assumere la naturalità e la spontaneità di Irma Vep/Musidora.

Assayas gira un film omaggio non solo ai protagonisti che portano a casa una pellicola con sacrificio e sudore, ma anche ai generi del Cinema grazie a numerose citazioni e riferimenti; dal muto col remake di Les Vampires e la ricreazione ai tempi moderni di Irma Vep fino agli acion movie di Hong Kong per arrivare al cinema europeo e nella fattispecie a quello francese grazie a Léaud, noto attore feticcio di François Truffaut. Ma non solo: anche nel montaggio e nell’uso dei piani sequenza, il regista si rifà alla nouvelle vague e l’amore per Truffaut non si nota soltanto nell’utilizzo di Léaud, ma anche a come il ceto borghese viene rappresentato.

In alcuni punti Irma Vep assume dei toni fumettistici (da seguire tutta d’un fiato la sequenza finale) degni del surrealismo, mentre la fotografia molto cupa e, per la maggior parte del tempo, scura di Eric Gautier ricorda le atmosfere del noir tipiche degli anni Quaranta e Cinquanta. Maggie Cheung è perfetta nel ruolo di chi cambia completamente genere e deve approcciare una realtà nuova e diversa da quella a lei nota di Hong Kong. Non ha paura del nuovo e, nonostante abbia visto solo le immagini dei film di Vidal non conoscendone la lingua, li trova affascinanti. Quando un giornalista le chiede perché è scesa a fare Irma Vep per un regista superato e vittima del passato del cinema francese, lei risponde che si sbaglia, che è una questione di gusti.

Nonostante una certa “calma” di fondo, Irma Vep non annoia, ma adatta prettamente a chi ama il Cinema; anzi, a chi ama farlo. Qui si parla di meta-cinema, argomento non per tutti i palati per quanto se ne possa consigliare la visione a chiunque.

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