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Cinema "Le quattro volte"

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pubblicato 30/04/2014 10:08

Michelangelo Frammartino - 2010 A cura di: Andrea Stazi

Data
https://old.provincia.teramo.it/eventi/cinema-le-quattro-volte Cinema "Le quattro volte"
04/05/2014
da 21:45 to 23:00
(Europe/Rome / UTC200)
Dove Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a
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In Italia, oltre ai soliti nomi noti, c’è tutto un sottosuolo di artisti di valore che, purtroppo, non ha la possibilità di vedere i propri prodotti distribuiti al vasto pubblico. Opere che spesso richiedono uno sforzo intellettivo del fruitore che in molti casi non è disposto ad andare oltre il mero svago.

Tra i tanti, sicuramente il regista Michelangelo Frammartino è tra quelli che più ha riscosso favore da parte della critica internazionale; un artista nato nell’ambito delle videoinstallazioni interattive e per questo molto attento all’aspetto estetico-formale.

Terminiamo, dunque, questa mini-rassegna dedicata al cinema “invisibile” con il secondo lungometraggio di Frammartino: “Le quattro volte”. Una sorta di film documentario che richiama vagamente alcune opere di Ermanno Olmi. Una narrazione per immagini e suoni che racconta la vita quotidiana di un paese calabrese dove il tema principale è il fluire tra gli elementi (i quattro del titolo: pastore, capra, abete, carbone come rappresentanti, rispettivamente, del mondo umano, animale, vegetale e minerale).

Tuttavia, non di mero documentario si tratta ma anche di metalinguaggio sul cinema come discorso sui livelli di realtà che offre l’atto del filmare.

Quale è il limite che separa realtà da finzione? Paradigmatico diventa così il lungo ed eccezionale piano-sequenza centrale che mostra una processione che si svolge periodicamente nel paese, evidentemente riprodotta e sceneggiata ad hoc per la “macchina” cinematografica.

In definitiva un cinema poetico dove l’immagine è lo strumento che dà l’accesso all’invisibile, oltre il soggetto rappresentato; il cui lirismo quasi panteistico richiama le opere di Bèla Tarr mentre alcune tematiche e certe modalità di rappresentazione rimandano a “La terra” del grande regista sovietico Aleksandr Dovženko (la vita come ciclo naturale che segue lo scorrere delle stagioni). Un’esplorazione spirituale sul tempo e lo spazio.

Andrea Stazi

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