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Bucefalo il Pugilatore

creato da Redazione web
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pubblicato 22/01/2016 10:42

Teramo - Teatro Spazio Electa via Fedele De Paulis 9/a venerdì 22 gennaio 2016 ore 21

Data
https://old.provincia.teramo.it/eventi/bucefalo-il-pugilatore Bucefalo il Pugilatore
22/01/2016
da 21:00 to 23:00
(Europe/Rome / UTC100)
Dove Teramo
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In occasione della giornata della memoria il prossimo 27 gennaio, l'ACS Abruzzo Circuito Spettacolo organizza due eventi teatrali in ricordo delle vittime dell'olocausto al Teatro Spazio Electa di Teramo. Il primo appuntamento è per venerdì 22 gennaio alle 21.00 con "Bucefalo il Pugilatore" la storia di Lazzaro Anticoli vittima del regime nazista, lo spettacolo è scritto e interpretato da Alessio De Caprio, brillante attore diplomato presso l'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica "Silvio D'Amico".
Lazzaro Anticoli, pugile ebreo romano ucciso nelle Fosse Ardeatine il 24 Marzo del 1944 soprannominato "Bucefalo" come il cavallo di Alessandro Magno, era un ragazzo che a 27 anni morì in uno dei più atroci massacri avvenuti in Italia ad opera del nazismo. Attorno a lui ruotano tutti gli avvenimenti politici e sociali che avvennero a Roma, dall'avvento del fascismo, all'occupazione nazista, alla retata del 16 ottobre 1943 dove più di 1000 ebrei furono deportati nei campi di concentramento tedeschi. Racconta la tragedia della Shoah e al tempo stesso anche la vita che si viveva in quegli anni nell'ex ghetto ebraico di Roma; le persone, i mestieri, le abitudini di una città e di una comunità alla quale improvvisamente fu tolto tutto.
Si legge nelle note di regia: "Portare in scena questo lavoro significa dare un valore alla memoria, far riflettere sulla vita negata che diviene un bene prezioso. L'obiettivo è di far vivere sulla scena un corpo presente e riconoscibile che crei un legame tra passato e presente; non a caso il lavoro è in stretta relazione visiva con il pubblico: non ci sono quarte pareti, non ci sono distanze tra l'attore e lo spettatore, ma una linea sottilissima di ascolto e condivisione. Questa scelta è stata fatta per non avere barriere di nessun tipo e per cercare sempre di portare al pubblico un messaggio d'immediata e diretta comunicazione".
Il lavoro è il frutto di ricerche effettuate presso gli archivi del Centro di Cultura Ebraica di Roma, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, il carcere di Regina Coeli e di interviste rivolte ad ex deportati, ai parenti del pugile ma anche a gente comune che semplicemente ha vissuto quei tragici anni. Lo spettacolo è recitato per buona parte in giudaico romanesco, elemento linguistico imprescindibile dalla Roma ebraica dell'epoca.

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