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I PASTORI CHE DORMONO

creato da l.dipietro
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ultima modifica 16/12/2013 11:55

Mercoledì 18 dicembre, alle ore 17,00, presso la Corte Interna della Biblioteca verrà presentato il volume di Giacomo e Gaetano De Crecchio, I pastori che dormono (Il presepe Antinori in viaggio da L'Aquila a Lanciano)

Conversazione sul tema

IL RISVEGLIO DEI PASTORI: come sarà possibile ridare vita a dei legni preziosi.

Coordinerà Luigi Ponziani, Direttore della Biblioteca "M. Dèlfico".

Interverrà Lucia Arbace, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per L'Abruzzo.

Saranno presenti Gli Autori.

 

Dalla seconda di copertina:

" Insieme a mio figlio Gaetano, una volta soli, lui con la macchina fotografica posizionata sul cavalletto, io con la consapevolezza di quanto stavamo per scoprire, abbiamo sentito trasformare lo stupore in meraviglia di fronte ad un popolo immobile che, nella sua muta fissità ci raccontava tante storie. Occorreva ripulire il pavimento dell'enorme stanzone al secondo piano del Convento di S. Angelo della Pace, fare spazio per allineare uomini, donne, bambini ed animali, infine numerarli e comprarli con l'elencazione dell' Inventario Antinoriano del 1833. Le singole figure, tratte fuori dal chiuso, in un primo momento hanno provato la leggerezza del pennello per essere liberate dal velo di polvere, nell'attesa d'essere studiate e fotografate, e ci hanno svelato la provenienza da un tempopiù lontano di quello che ci aspettavamo.

Ho de descritto e catalogato 84 pastori e 23 animali (compresi il bue e l'asino), a cui ho apposto un numero d'inventario; ne deriva che mancano 6 figure e 32 animali: Il Bambin Gesù, una donna, un bambino lattante, il pecoraio, il vecchio Simeone, un levita, poi tre muli, due asini, undici bovi, dodici pecore, quattro cani. Il nutrito insieme, in linea con le norme codificate del tardo Seicento, è figurato in maniera variegata e si presenta come la sequenza di un lungo procedere dipersonaggi appartenenti prevalentemente alla ricca borghesia, ai foritani, con le classi umili poco rappresentate; a testimoniare il nascente gusto per l'esotico, aggrega un folto gruppo di mori e georgiani al seguito dei Re Magi."

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